SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Troppo torbide sono le acque in cui, improvvisamente, si sta muovendo la Samb. Era la squadra dell´amicizia (almeno così sembrava), mentre nel giro di due mesi sono saltate le teste, nell´ordine, del
consigliere di amministrazione Remo Croci, dell´allenatore Davide Ballardini, del suo vice Roberto Beni, del direttore sportivo Francesco La Rosa, e quindi se ne sono andati Leon, Cigarini, Canini, Taccucci, Mancini, Spadavecchia, Amodio e Bogliacino (ognuno con la sua storia dietro).
Sono rimasti in pochi della banda dei ragazzini terribili, ma se il comparto tecnico-tattico è da verificare e tutto sommato non desta, sulla carta, grandissimi timori, tutto fa presagire che ci si trova di fronte ad un potenziale terremoto che potrebbe riguardare i vertici societari.
Il caso Amodio-Bogliacino infatti sta facendo rimuginare il presidente Mastellarini e il suo entourage nei riguardi dell´operato di Vincenzo D´Ippolito. Il quale, è bene ribadirlo, gode della massima fiducia dal punto di vista tecnico, ma non per quanto riguarda la stima professionale. Emergono intanto dei particol ari inquietanti su come è stata gestito lo scorso campionato, particolari che sarà il caso di portare alla luce se sono realmente successi: si parla di fogli contenenti i nomi dei giocatori che i dirigenti della Samb avrebbero voluto far giocare arrivati sulla scrivania di mister Ballardini (ad esempio uno dei giocatori da escludere era Taccucci), di una sorta di pressione psicologica nei confronti di mister Ballardini che lo aveva condotto (rivelazioni di D´Ippolito ieri a La Riviera) a chiedere di lasciare la Samb per il prossimo campionato dopo la partita interna con il Chieti, poiché il tecnico di Ravenna era convinto che per il prossimo campionato non avrebbe potuto gestire assolutamente il gruppo.
Da Cagliari arrivano conferme sui 250 mila euro richiesti per far approdare Ballardini nell´isola, mentre tornando al caso Bogliacino-Amodio i risvolti potrebbero essere molteplici e imprevedibili.
Ma presto si dovrebbe arrivare alla resa dei conti: se Mastellarini e D´Ippolito troveranno un terreno comune di discussione, la società potrebbe andare avanti sulla falsariga dello scorso campionato sperando che la ciambella riesca anche stavolta con il buco; ma se l´accordo non ci sarà, una delle due parti si vedrà ridimensionata.
Alcuni hanno il timore addirittura che possa essere il presidente Umberto Mastellarini a soccombere nel caso di una resa dei conti portata fino alle estreme conseguenze. Si spera che non si arrivi a tanto e che si riesca a rasserenare l´ambiente, scosso dagli ultimi veleni.
Invitiamo comunque gli esponenti della società rossoblù ad uscire interamente allo scoperto e a presentarsi di fronte alla tifoseria nella maniera più limpida possibile (anche riguardo le quote possedute all´interno della società). Conoscendoli, sappiamo che sono persone per bene e non dovrebbero temere.