SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ennesimo episodio di mala sanità al Madonna del Soccorso di San Benedetto. Ce lo segnala il signor Marcello Ioannone, il quale ha trascorso la serata di giovedì 7 agosto al pronto soccorso dell’Ospedale Civile, in attesa di far medicare il figlio diciassettenne.
Il figlio di Ioannone, caduto con lo scooter nella zona industriale di Acquaviva Picena, è arrivato in ospedale intorno alle 19.30 con un trauma cranico e un evidente ematoma sulla fronte. Il caso del giovane è stato giudicato da codice verde, così è iniziata la lunga attesa dei numerosissimi pazienti (in tutti i sensi) bisognosi di cure più o meno urgenti.
Un’attesa che si è prolungata fino alle 23 circa, quando il signor Ioannone ha deciso di abbandonare l’ardua impresa di essere curato a San Benedetto, per raggiungere l’Ospedale civile di Ascoli Piceno. Il giovane ferito avvertiva vertigini e mal di testa, così al Mazzoni è stato immediatamente sottoposto a tac. Fortunamente l’esito dell’esame è risultato positivo e il ragazzo non ha riportato conseguenze né in seguito all’incidente, né in seguito alla lunga e ingiustificata attesa.
“E’ possibile che a San Benedetto debba esserci un Pronto Soccorso da terzo mondo? Come può – commenta Ioannone – una città turistica come la nostra offrire una servizio sanitario fatiscente come quello del Mazzoni? Non condanno i sanitari, che cercano di svolgere il loro lavoro come meglio possono, bensì una struttura organizzativa fatiscente che lascia in attesa cinquanta persone bisognose di soccorsi più o meno urgenti�?.
Domande alle quali è difficile rispondere, soprattutto in virtù di un altro grave episodio accaduto al Mazzoni, che un mese fa ha reso protagonista un cittadino della Riviera della Palme.
Il signore avvertiva forti dolori al petto, così intorno alle 20 si è recato al pronto soccorso per una visita di controllo. Dopo avergli fatto l’elettrocardiogramma, il personale medico dell’ospedale ha stabilito che si non si trattava di nulla di serio, raccomandando comunque al paziente di aspettare per farsi vedere dal cardiologo. Alle 10.45 l’uomo, stanco e affaticato per la lunga attesa, ha deciso di abbandonare l’ospedale e di tornarsene a casa. Un’ora dopo ha iniziato ad avvertire fortissimi dolori al petto, così si è fatto accompagnare dai familiari all’ospedale, dove il personale del pronto soccorso gli ha comunicato che lo avevano chiamato appena 10 minuti prima (quindi intorno alle 23.30) per la visita. Il signore è stato ricoverato d’urgenza per un infarto e gli sono stati applicati sei by-pass al cuore. Un episodio, anzi due, che non hanno bisogno di commenti e che speriamo sollevino le coscienze di quanti possono attivamente intervenire per una gestione più organizzata ed efficiente del Pronto Soccorso di San Benedetto.