SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Da questa sera a lunedì 11 luglio San Benedetto sarà sede del Festival Internazionale di danza orientale “Da Oriente a Occidente una danza per la pace�?.
L’evento, unico nel suo genere in Italia, coinvolge personalità di rilievo in campo internazionale, tra cui spicca la presenza del maestro Ashraf Hassan, uno dei più grandi interpreti della danza orientale in Europa. La full immersion nel suggestivo e spesso banalizzato mondo orientale è patrocinata dalla Provincia di Ascoli Piceno e prevede uno spettacolo di teatro-danza orientale, uno stage riservato a professionisti , uno per dilettanti ed una conferenza tenuto dal maestro Hassan.
Si inizia con la pièce di teatro e danza di questa sera alle 21.00 presso il Palacongressi, quando attori arabi e italiani racconteranno uno spaccato della gaudente vita di Federico di Svevia.
Lo spettacolo, titolato “Nei giardini di Federico II�?, nasce da un’idea ma soprattutto dalla passione per la cultura orientale di Najma Asani, al secolo Paola Sguerrini, fondatrice dell’Associazione Culturale Maeva e direttrice del Centro Asani, Accademia di danza orientale di Porto d’Ascoli.
Najma, coreografa e danzatrice della pièce, ci racconta la nascita di un evento che vede la partecipazione dell’Asani Group e del TeatrLaboratorium Aikot27, per la regia di Vincenzo Di Bonaventura: “Il mio obiettivo primario è offrire a pubblico un assaggio di quello che è la vera arte della danza orientale: non mero intrattenimento, ma altissimo momento di scambio culturale tra Oriente e Occidente. La pièce racconta la passione di Federico II per la sua concubina araba Zuleica, la quale cercherà di ostacolare le nozze tra il sovrano e la sua promessa giovane sposa Jolanda di Brienne, regina di Gerusalemme. Dallo spettacolo emerge l’importante ruolo storico di Federico di Svevia, il quale, oltre a dare sontuose feste portando in giro per il mondo il suo harem di danzatrici e funzionari-artisti, ha dato un importante impulso allo sviluppo della letteratura italiana�?. Accanto a Najma e al maestro Hassan (il quale si dichiara entusiasta di prendere parte allo spettacolo) si esibiranno attori di talento: Edoardo Ripani, Fernando Micucci, Ibn Al Sab’, Agni, Zouhair Ben Hamed e Tiziana Ferretti. Fanno parte del corpo di ballo di Najma le allieve del primo e secondo corso dell’Accademia di Danza Asani.
Il Festival prosegue venerdì 8 luglio, dalle 16 alle 20, presso il Centro Asani, in via Toti a Porto d’Ascoli, con lo stage a numero chiuso di Danza Orientale tenuto dal maestro Hassan e rivolto ad insegnati e professionisti. Sabato 9 luglio, dalle 16 alle 20, e domenica 10, dalle 11 alle 13 e dalle 14 alle 16, avrà luogo invece uno stage aperto a tutti, presso la palestra Lion’s Fitness Club in Via Sardegna a San Benedetto.
Lunedì 11 luglio il Festival si concluderà con “La danza orientale al maschile�?, conferenza condotta da Najma Asani e Ashraf Hassan. Parteciperanno agli incontri appassionati e curiosi dall’Italia e dall’estero, richiamati dalla singolarità dell’evento (perlomeno nel panorama italiano) e dalla presenza del maestro Hassan. Alle 21, presso la sala consiliare del Comune di San Benedetto del Tronto, si discuterà sulla nobile arte della danza orientale, spesso erroneamente definita danza di seduzione femminile che comprende numerosissimi stili, anche maschili. Verrà illustrata la distinzione tra danze shaabi (spontanee), baladi (popolari) e shaqui (standard), cercando di far comprendere come la danza orientale non sia solo uno strumento di seduzione femminile, bensì un’antichissima arte. Un’arte che sarà possibile ammirare alle 21, al costo di 10 euro (8 euro per i soci dell’Associazione Maeva), quando il Palacongressi sarà arricchito e valorizzato dalle performance di “Nei giardini di Federico II�?. Danze orientali (non solo femminili), canti (Najma si esibirà nella canzone “Nar el gheera�?, su base e arrangiamenti di Franco Disidoro), meravigliosi abiti (alcuni disegnati dalla versatile Najma, altri a cura di “Il Sarto del Carnevale�?) per un appuntamento che si propone l’ambizioso obiettivo di promuovere l’integrazione e la fratellanza tra popoli culturalmente distanti.