FOGGIA – Passa praticamente inosservata la notizia dell’esclusione dell’Us Foggia dalle ammesse alla C1. Passa inosservata perché la città è intenta a festeggiare, a commentare lo storico passaggio di mano da Giuseppe Coccimiglio alla prima joint venture del calcio foggiano. Un gruppo, la cordata imprenditoriale Stallone-Di Gioia, che tra mercoledì e ieri ha mostrato il proprio potenziale economico: annullando i debiti con l’erario (adesso l’Us Foggia è tra le società di C che hanno una delle migliori situazioni), pagando tutti i tesserati e i calciatori, producendo la fidejussione da 207mila euro necessaria all’iscrizione, mettendo fine a una trattativa fiume che durava da 50 giorni.
«L’esclusione non ci preoccupa affatto – commenta Lello Di Gioia, parlamentare e referente del gruppo di imprenditori che hanno rilevato il club – non ci preoccupa perché tutti gli adempimenti necessari sono stati eseguiti nella giornata di oggi (ieri, ndr)». Due le rotte della salvezza, Roma e Firenze: per consegnare rispettivamente a Covisoc e Lega i documenti che mancavano.
Da qui la tranquillità della nuova proprietà: aver prodotto entro il 30 giugno la certificazione che mancava per completare l’iscrizione al campionato. L’esclusione è da ritenersi soltanto un atto dovuto, nulla più, in quanto entro il 23 giugno non sono state presentate le liberatorie dei tesserati: sarà sistemata in sede di appello.
Situazione sotto controllo, come conferma Di Gioia. «Ho parlato con il vice presidente della Lega, sanno che la società è cambiata e sanno che abbiamo bruciato le tappe nelle ultime venti ore. Per cui non c’è nulla di cui preoccuparsi, tant’è che città e tifosi sono, e devono, restare molto molto tranquilli».
Intanto Peppino Pavone, ex ds dell’era Zemanlandia e oggi candidato alla carica di direttore generale della nuova proprietà, ha già cominciato a lavorare per il club. Cinque le ipotesi per il nuovo mister: Auteri, Glerean, Modica, Patania e l’ex Massimo Morgia.
Fonte: gazzetta del mezzogiorno