NAPOLI – La delusione azzurra e’ il silenzio irreale della città mentre sugli schermi scorrevano le immagini delle dirette Tv, dal Partenio, e’ il ritorno mesto sull’ autostrada degli oltre seimila napoletani che in settimana hanno sopportato file di ore per assicurarsi il tagliando per Avellino. ”Lottate fino alla fine”, avevano chiesto i tifosi alla squadra in un faccia a faccia, e cosi’ e’ stato. Gli azzurri in campo hanno lottato, ma non e’ bastato per conquistare sul campo la B. Così, se nessuno se la sente di colpevolizzare la squadra, ne’ il tecnico Edy Reja, subentrato a Ventura solo a gennaio, e meno ancora il presidente Aurelio De Laurentiis, riprende forza la polemica sulla retrocessione della squadra mai avvenuta sul campo, sul torto subito dal ”palazzo” del calcio e sui politici che ”non hanno saputo evitare ai milioni di tifosi del Napoli l’ umiliazione della serie C”. A fine gara lancia accuse Enzo Busiello, storico leader dei tifosi della Curva B: ”Questa partita mi ha dato l’impressione che intorno al Napoli ci siano manovre oscure. Ancora una volta Moggi ha dimostrato di esser colui che comanda e che va contro il Napoli”. ”E’ una brutta batosta. Pensare ad un altro anno di serie C e’ orribile – dice Ciro Marchitelli, dell’ Acan, l’ associazione dei Club azzurri – la squadra ha fatto la sua parte così come il pubblico. Abbiamo il palazzo contro. Ma per noi gli stadi di C sono inadatti. Insomma, non ci sta bene come e’ finita”. Ed il Movimento Neoborbonico, attento alle vicende del calcio, parla di ”vergogna generale” in un comunicato ed attacca ”le istituzioni locali” per ”non aver saputo evitare al Napoli l’iniqua retrocessione dell’anno scorso” e ”per non aver dimostrato solidarietà alla proprietà attuale del club”. ”Il risultato di oggi colpisce una realtà sportiva come quella del calcio Napoli, volano di tante altre attività che purtroppo ora devono ancora languire”, dicono i neoborbonici”.

Fonte: ansa