Questa è la versione ufficiale che abbiamo ricavato dalla conferenza stampa tenuta presso lo stadio Riviera delle Palme nella giornata di venerdì: il commiato tra Ballardini e l’ambiente sportivo sambenedettese è servito a ricompattare una società che improvvisamente, a campionato concluso, rischiava di impantanarsi in sterili polemiche quando, durante l’anno, queste erano state lontane, una volta tanto, dalla società di Viale dello Sport.
Davide Ballardini e Vincenzo D’Ippolito sono giunti nella sala stampa Sabatino D’Angelo assieme, attorno alle 12:20. Casual l’abbigliamento del tecnico ravennate (una camicia scura fuori dai jeans e rigorosi occhiali da sole), impeccabile, come al solito, l’eleganza di D’Ippolito, in completo e cravatta. Tanta differenza di stile non si è rispecchiata però in una divergenza nelle dichiarazioni, dopo che, nei giorni scorsi, lo stesso D’Ippolito non aveva risparmiato critiche nei confronti di Ballardini, ‘reo’ di non aver avvertito la Samb della sua intenzione di voler abbandonare il sodalizio rivierasco, attratto dalle sirene di formazioni di serie superiore (due in particolare: Cagliari e Parma, anche se Ballardini nega qualsiasi coinvolgimento).
Nell’incontro di giovedì sera le parti hanno raggiunto un compromesso che ha stemperato le polemiche precedenti, innescate dalla dichiarazione di mister Ballardini, risalente ad una cena con i vertici societari di venerdì 10 giugno, con la quale il tecnico venuto da Ravenna aveva ribadito la volontà di non proseguire la sua collaborazione con la Samb, nonostante fosse legato con il club rossoblù anche per la prossima stagione sportiva.
“Perché a San Benedetto mi sono trovato molto bene, con società, tifosi e squadra, e non voglio rovinare questi bellissimi ricordi?: proprio così, parole letterali di Ballardini, l’allenatore arrivato a San Benedetto in un giorno di settembre e che, a capo di un manipolo di ragazzini (poi sarebbero diventati “terribili?), dichiarò alla Curva Nord: “Il nostro obiettivo è solo la salvezza?.
Ma perché abbandonare una squadra, una società, un ambiente che ti ama e che, tue parole, dici di contraccambiare? La versione ufficiale riferisce proprio la necessità di non guastare il rapporto, di mantenere intatto l’amore, di restare fidanzatini innamorati e mai sposi. Un matrimonio che non s’ha da fare ma che, da parte nostra, non può convincerci. Ci riferiamo alle parole di D’Ippolito che, da uomo esperto di calcio, ha detto che “un allenatore bravo come Ballardini sicuramente troverà una squadra di categoria superiore pronto ad accoglierlo?. Ci riferiamo alle parole di Ballardini il quale dichiara che il prossimo allenatore della Samb, “avrà tutto per fare bene, tenendo conto degli uomini che sono in società e dei giocatori che resteranno e arriveranno?.
La favola dei fidanzatini che decidono di non diventare adulti non ci sembra attinente con la maturità di mister Ballardini. È anche vero che il tecnico aveva già confidato, un paio di mesi fa, di non voler proseguire l’avventura sambenedettese comunque fosse finito il campionato. “Quest’anno tutto è andato per il meglio?, afferma il tecnico con gli occhiali scuri, quasi a voler sottolineare che non sarà facile ripetersi e che sì, a meno che non riesca a vincere il campionato, restando a San Benedetto ci sarà tutto da perdere.
Per carità, queste sono elucubrazioni giornalistiche che hanno il nostro copyright, e la nostra stima per Davide Ballardini resta intatta, come uomo e come allenatore (e come sambenedettesi siamo dispiaciuti del suo addio). Tuttavia i casi sono due: o la vita ci ha reso sospettosi e continuamente alla ricerca di dietrologie non dimostrabili, o davvero siamo di fronte ad uno strano caso di amore viscerale.
Ballardini restando a San Benedetto rischiava di vedere spegnersi il suo astro, se la prossima stagione, davvero carica di aspettative, non avesse ripetuto almeno quella dello scorso anno. Ma le sue parole nei confronti di San Benedetto e della società, colme di lodi, fanno riflettere: “Perché, allora, non sposare il nostro progetto, sognare insieme la Serie B e poi, vivaddio, sperarci e soffrirci insieme, a costo di fallire e di deludere?? Il calcio è anche rischio e lo sa bene Ballardini, che l’hanno scorso ha rinunciato ad un pacchetto di euro e alla sicurezza della sua Parma per arrivare in una città dove c’erano soltanto tifosi frastornati ed alcuni ragazzini non ancora terribili.
Ciao mister.