SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Azione Indipendente sbatte la porta e se ne va. Questa la clamorosa decisione presa dal gruppo consiliare in risposta allo situazione di stallo che domina da settimane nella maggioranza. I cinque consiglieri di AI hanno incontrato questa mattina la stampa per spiegare le ragioni del repentino cambio di rotta: “Da oggi non facciamo più parte della maggioranza�? ha esordito il capogruppo Marinangeli. “La nostra è una scelta sofferta e responsabile, presa per salvaguardare il ruolo del consigliere comunale sistematicamente mortificato da Sindaco e Assessori, che si comportano come un’oligarchia che governa a proprio piacimento. In realtà, non si può dire che usciamo dalla coalizione perché in realtà non ne abbiamo mai fatto parte. In questi mesi il nostro è stato un appoggio esterno alla Giunta, leale e corretto, come hanno riconosciuto sempre le altre forze della maggioranza�?.
A scatenare la decisione di AI, il protarsi della situazione d’incertezza sul possibile ingresso in Giunta del consigliere La Manna e l’emarginazione del gruppo consiliare dalla coalizione di governo: “Abbiamo costatato che per l’Amministrazione non esistiamo. Due mesi fa, su precisa richiesta del sindaco, avevamo indicato il nome di un assessore in rappresentanza del nostro gruppo consiliare. La nomina ad oggi non è ancora avvenuta: inizialmente avevamo acconsentito al rinvio della questione dopo il consiglio previsto per la fine di giugno ma ora ci siamo resi conto che l’impasse è destinata a durare e che il sindaco non ha alcuna intenzione di riconoscere l’importanza del nostro gruppo consiliare in Giunta. E sia chiaro, non c’interessa la ricerca di poltrone per un periodo di 8-9 mesi. La richiesta di un assessorato non può significare l’indiscriminata sottomissione a continue vessazioni. Ora non siamo più disposti ad aspettare�?.
AI ha le idee chiare su chi dovrà far posto a Giuseppe La Manna: “E’ necessario prendere atto degli rapporti di forza tra i partiti della maggioranza”. Tradotto: dovrà essere Forza Italia a farsi da parte.
Marinangeli punta il dito contro il sindaco: “Martinelli è il primo responsabile di questa situazione. Il ruolo del consigliere è sottoposto a continue umiliazioni�?. Bordate anche per Forza Italia e, manco a dirlo, per l’on. Scaltritti: “Inizialmente avevamo pensato di rientrare nel partito ma poi, subito dopo le elezioni regionali, nonostante il contributo dato per l’elezione di Vittorio Santori, siamo stati presi a pesci in faccia senza motivo da alcuni personaggi. Non vogliamo sottostare ad alcun tipo di diktat, per questo abbiamo rinunciato ad ogni proposito di riconciliazione. Ora il nostro progetto andrà avanti in vista delle amministrative. Saremo una forza leale e responsabile che fornirà il proprio contributo per la conferma della Casa delle Libertà alla guida della città�?.
Dunque, AI apre ufficialmente le ostilità: le conseguenze per la maggioranza potrebbero essere catostrofiche. “Al prossimo consiglio comunale voteremo contro la rettifica di bilancio�?, l’annuncio perentorio del capogruppo di AI. Se così fosse, per la Giunta Martinelli scoccherebbe automaticamente l’ora dell’addio. Possibilità di ricomporre il dissidio? Poche, secondo il consigliere Bianconi: “Non ci bastano le promesse, vogliamo che siano prese in seria considerazione le nostre richieste, a partire dalla questione del riequilibrio delle deleghe e dalla discussione sulla delibera per l’avanzo di bilancio, che ci trova in disaccordo su molti punti�?. Ad aggravare la ‘frattura’ tra Azione Indipendente e l’Amministrazione comunale, la recente richiesta sulla regolamentazione dell’occupazione del suolo pubblico al centro di S.Benedetto. “Più di un mese fa avevamo chiesto che non fosse rilasciati permessi di occupazione e di permanenza definitivi fuori da un regolamento equo e funzionale. Ancora una volta non siamo stati ascoltati. Si continua ad agire in maniera irrazionale e confusa, il più delle volte con colpi di mano di singoli assessori e dirigenti�?.
Insomma, AI assesta un colpo che potrebbe rivelarsi letale per la traballante coalizione di governo. L’Amministrazione è ad un passo dal baratro.
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