SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Chi lo poteva immaginare? Una stagione trascorsa quasi completamente con il sorriso in bocca, con una tranquillità che a San Benedetto non si osservava da anni (quanti? Quindici, forse venti), sta riservando un finale a sorpresa.
L’ultimo atto di questo strano mese di giugno, dopo l’eliminazione dalla semifinale play-off da parte del Napoli, l’assalto dei teppisti al pullman rossoblù, la vicenda Covisoc con il rischio velato di retrocessione o penalizzazioni per il prossimo campionato, vede coinvolti da una parte l’ex mister Ballardini, e dall’altra i vertici della società rossoblù, con il consulente di mercato D’Ippolito in prima linea.
L’accusa da parte della società nei confronti di Ballardini è quella di non aver minimamente avvertito di avere delle trattative con altri club. “Ballardini ad agosto non era nessuno?, dice la società di Viale dello Sport. Il club rossoblù rimprovera l’allenatore di Ravenna di non credere ulteriormente nel progetto della Samb, di averla usata come trampolino di lancio e di non rispettare il contratto che lo lega al club rivierasco anche per l’anno a venire. D’Ippolito non ci va piano: “Ballardini potrà rimanere a nostro libro paga anche l’hanno prossimo, anche senza allenare alcuna squadra?. Assieme a lui, è finito nel mirino il direttore sportivo La Rosa, reo, secondo la dirigenza, di non aver avvertito delle trattative condotte da Ballardini con altre società sportive, pur essendone a conoscenza.
Le opinioni di Ballardini saranno rese note domani, nel corso di una conferenza stampa che, presumibilmente, sarà quella dell’addio e delle spiegazioni definitive. Certo che questo finale non se l’aspettava nessuno, neanche una tifoseria che quest’anno, come non mai, si è dimostrata innamorata della squadra e della società. A San Benedetto e dintorni le opinioni sono divise: qualcuno capisce il gesto di Ballardini, considerando che l’hanno prossimo il tecnico, a San Benedetto, potrà considerarsi vincente solo se sarà in grado di migliorare il quarto posto conquistato in questa stagione. Altri, invece, rimproverano al mister di aver abbandonato quella vena romantica che un anno fa gli fece abbandonare le giovanili del Parma per sposare un progetto partito dal nulla (sembra anche che Ballardini, venendo a San Benedetto, abbia rinunciato ad oltre 30 mila euro rispetto a quanto guadagnava a Parma). Certo, forse le favole di allenatori che sposano i progetti della Samb non si ripetono più, come avvenne ai tempi di Nedo Sonetti che accettò di rimanere nella piccola San Benedetto per tre anni piuttosto che bruciarsi in una esperienza più metropolitana. Anche se dietro l’angolo, per l’ex trainer dei “ragazzini terribili?, si affaccia il Cagliari. Scusate se è poco.