*Astenersi sul referendum parzialmente abrogativo della Legge 40 del 2004 sulla Procreazione Medicalmente Assistita, significa rinunciare ad assumersi una responsabilità, significa ricorrere ad un espediente e rifiutare un serio confronto su temi di fondamentale importanza per tutti noi.
Noi donne DS, siamo convinte che il12 e 13 giugno con il voto, gli italiani debbano dimostrare di non aver paura dell’ evoluzione delle cose.
Gli appelli al non voto che campeggiano sui manifesti elettorali delle nostre città, pur se legittimi, suscitano nelle coscienze democratiche un senso di disagio, sarebbe stato più comprensibile l’utilizzo di slogan che invitassero a votare NO, più comprensibile l’accettazione di un confronto aperto per l’affermazione delle proprie tesi.
Come Democratici di Sinistra, sia a livello nazionale che locale, ci siamo impegnati e spesi per le ragioni del SI’, esprimeremo, infatti, quattro SI’ per: la libertà di scelta;
per la salute della madre e del bambino; per liberare la ricerca; per uno Stato che investa sulla responsabilità e i diritti di uomini e donne.
La Legge 40 così come è stata concepita rappresenta, tra l’altro, un attacco pericoloso e oscurantista alla laicità dello Stato, alla ricerca scientifica su malattie finora incurabili, alla salute e al rispetto per le donne.
Ci rendiamo conto che i tecnicismi del referendum, i temi dei singoli quesiti possono risultare di difficile comprensione, per questo abbiamo cercato di trovare delle sintesi esemplificative, ma al contempo, avendo partecipato attivamente al comitato per il SI’ che si è costituito a San Benedetto del Tronto, abbiamo dato un contributo all’ approfondimento delle questioni inerenti la Procreazione Medicalmente Assistita.
Noi Democratici di Sinistra non siamo contrari a qualsiasi forma di regolazione legislativa e normativa, non abbiamo paura di aprire un dibattito approfondito sulla materia, ma ribadiamo la nostra ferma convinzione, sul fatto che una legge che tocca una materia tanto delicata, non possa essere approvata a colpi di maggioranza ed averlo fatto è stato un grave errore dell’ attuale maggioranza parlamentare.
Per il momento non ci resta altro, per porre rimedio ad una legislazione tanto ingiusta, iniqua e anacronistica, che utilizzare l’unico strumento di democrazia diretta a nostra disposizione: ovvero il referendum e votare 4 SI’ il12 e 13 giugno.
*Margherita Sorge, segretario sezione Ds S.Benedetto
Lorella Bovara, direttivo Ds Porto d’Ascoli