SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Strano questo Samb-Napoli. Una partita trasformata in una dimostrazione di muscoli più che in uno spettacolo. Passi tutto, ma quello che si è visto ieri nella Sala Stampa “Sabatino D’Angelo�? non si ricorda a memoria d’uomo. Non era facile lavorare per questioni di spazio (quante persone c’erano? Cento, duecento?), ma il lavoro non è stato certo agevolato dall’ambiente.
De Laurentiis e il direttore generale Marino sono arrivati scortati a San Benedetto da un gruppo di dieci muscolose guardie del corpo (qualcuno ha mormorato: ma hanno pagato il biglietto? O avevano dieci accrediti?), tutte agghindate con una divisa bianca con la scritta Security. Legittimo che ognuno voglia essere protetto (la nostra Costituzione è garante di questi diritti). Tuttavia non capiamo perché ieri la sala stampa sia stata trasformata in un bunker: si può aver timore dei tifosi avversari, ma forse si è pensato che qualche giornalista sambenedettese potesse creare dei problemi ai dirigenti del Napoli? Ma…Fatto sta che per molti giornalisti sambenedettesi è stato impossibile porre delle domande ai dirigenti partenopei, che, circondati com’erano, sono arrivati, hanno parlato in diretta televisiva e se ne sono andati.
Altro caso negativo, lo abbiamo già registrato ieri, è quello di un giornalista di Napoli che, in diretta radiofonica, ha rilasciato male parole su San Benedetto e la sua tifoseria, rifiutandosi però di parlare non appena abbiamo cominciato a registrare le sue parole. Precisiamo che non eravamo in Tribuna Centrale e non possiamo sapere con precisione quello che è successo. Se è vero che qualcuno ha insultato, è lecito saperlo. Ma è lecito saperlo a Napoli come a San Benedetto…
Per ultimo, anche se la nostra testata non ha l’autorità del Corriere dello Sport, ci dispiace leggere come nella pagina dedicata al Napoli ci sia una descrizione a senso unico pro-Napoli. Si centralizza il commento sul gol non dato a Sosa (ma siamo sicuri che la palla sia entrata completamente? A noi non risulta con certezza), mentre non c’è una riga sul gol annullato a Femiano, questo sì valido al 100% senza ombra di dubbio. Riportiamo alcuni passi letteralmente, riferendosi all’arbitro Damato: “Una topica. Può succedere. Ma se accade in una partita così importante rischia di compromettere una stagione. Da quel momento in poi, saltano i nervi in campo e sulla panchina del Napoli e al direttore di gara perde letteralmente il controllo, espellendo prima Ignoffo, allontanando poi Reja…�? Peccato che non si parli del gol annullato a Femiano, e ci si ricordi solo successivamente che Ignoffo, tra l’altro già ammonito, sia stato espulso per una manata in faccia a Taccucci.
Alla luce delle decisioni di Damato, risulta anche incomprensibile il risalto dato alle dichiarazioni dei dirigenti partenopei, alcune delle quali sono sopra le righe: “Mi auguro che per la gara di ritorno ne venga designato uno che abbia perlomeno rispetto dei 70 mila del San Paolo�? (Marino). Forse annullando altri gol validi alla Samb?