SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È tempo di Samb-Napoli. Una gara che, per la caratura storica dell’avversario, diventa di per sé un evento per San Benedetto ma anche per le regioni delle Marche e dell’Abruzzo: sarà infatti, con ogni probabilità, l’evento sportivo di maggior richiamo dell’intera annata per entrambe le regioni.
In Riviera, così come a Napoli, dove già sono stati venduti 25.000 biglietti per la gara di ritorno, è crescente l’attesa per l’incontro: perché, come si spiegava, si ha di fronte il Napoli; e perché, ogni novanta minuti, verrà distribuito un “ottavo di Serie B”.
E già, perché forse, in Riviera, almeno fra i tifosi, si è messo da parte questo particolare (per usare un eufemismo). La sfida con il Napoli e la possibilità di fare uno sgambetto che sarebbe clamoroso ai partenopei in parte distolgono l’attenzione da quella che è la vera posta in palio: la promozione in Serie B.
È, questa, una parola poco usata a San Benedetto, vuoi perché durante l’intero campionato il motto d’ordinanza era “salvezza”, vuoi perché, anche nei periodi migliori, si faceva riferimento all’obiettivo play-off. Ma adesso? Adesso siamo qui a giocarcela, contro una squadra che ha diversi elementi che dovrebbero, a rigor di logica, militare in formazioni che tentano la scalata alla Serie A. Calaiò, Sosa, Pià, Fontana, Capparella, Consonni, Ignoffo, Giubilato…Ma la Samb non li deve temere: sia perché nell’ultima apparizione a San Benedetto le mille stelle di Edy Reja non ha mai tirato in porta negli ultimi minuti.
Fondamentale sarà la tenuta del centrocampo: Cigarini è stato l’elemento che, nelle ultime giornate, ha compiuto quell’ulteriore maturazione che ne ha fatto l’uomo guida della squadra; Tedoldi sembra completamente recuperato; Amodio è il migliore incontrista del girone. Se i tre girano al meglio, considerando la consistenza della difesa, c’è da incrociare le dita affinché il mix di ‘magici’ e di ‘folletti’ che stanno là davanti inventi qualcosa fuori dall’ordinario. Non nascondiamo che l’assenza di Scarlato e la contemporanea presenza di un duo di difensori centrali potenti ma non velocissimi come Ignoffo e Giubilato potrebbe rappresentare il vero tallone di Achille di questo Napoli, soprattutto se Leon e Bogliacino (sempre che il primo riesca ad essere effettivamente della contesa) sapranno innestare un centravanti atipico come Martini.
Si attende con trepidazione anche il colpo d’occhio della coreografia della partita: Curva Nord, Distinti e Tribune si coloreranno di rosso e blu, e soltanto questo varrà la presenza allo stadio.
Per il resto, siamo certi che nessuna delle due tifoserie vorrà rovinare quella che sicuramente è una giornata di festa: che vinca il migliore. Ma intanto tutti i sambenedettesi trascorreranno due notti con la speranza di tornare indietro di sedici anni, quando San Benedetto salutò la Serie B.
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Sig.Flamini volevo soffermarmi su una affermazione riguardo al fatto che si pensi più a fare uno sgambetto al Napoli che alla metà della serie B…questa dovrebbe essere la mentalità della squadra un obbiettivo alla volta ,vivere alla giornata senza fare calcoli,senza risparmiarsi,senza farsi intimiddire da cartellini gialli….. Sono sicuro che se le cose si mettono bene per noi avremo tanti cartellini gialli e rossi perchè l’aria che tira dal palazzo dice che Napoli o Avellino…. ma il Liverpool insegna non mollare mai fino all’ ultimo fieri di essere Sambenedettesi… Un ultimo appunto alle tv campane che trasmettono anche nelle nostre… Leggi il resto »
Caro Alfredo, riguardo la frase a cui fai riferimento (uso il tu perché oramai possiamo dirci compagni…di schermo!), questa non era indirizzata alla squadra o alla società (il silenzio stampa, per una volta, è bene accetto), quanto alla tifoseria. Non è un segno di immaturità: soltanto siamo di fronte ad una impresa talmente grande che forse il vero scopo di questi play off sembra piccolo di fronte alla sfida con il Napoli.
Ricordiamo però: è il Napoli che rischia!