MONTEPRANDONE – Trentaquattro anni, avvocato dal 1997, Meri Cossignani collabora con l’Università LUISS di Roma in Procedura Penale, mentre in passato ha ricoperto la carica di Giudice Onorario presso il Tribunale di Macerata. Poi, una volta divenuta consigliere comunale, lo scorso anno, ha docuto rinunciare alla carica, essendo incompatibile con l’avventura politica.
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Com’è nata la sua passione per la politica?
Sono stata sempre interessata alla politica senza però partecipare in maniera attiva. Alla vigilia delle passate elezioni amministrative mi è stata proposta la candidatura, fortemente voluta dal Segretario dei DS Stefano Stracci. Mi sono candidata tra le fila dei DS anche se ufficialmente non risulto iscritta a nessun partito politico.
Da Presidente del Consiglio Comunale di Monteprandone come giudica la situazione tra i vari gruppi consiliari?
La situazione è di grande apertura da parte di tutti i partiti presenti in consiglio. All’interno della maggioranza vi sono diverse forze politiche le quali, mantenendo ognuna la propria identità politica, riescono a dialogare e trovare una visione comune nelle decisioni da adottare. I due gruppi di opposizione costituiscono un forte stimolo per la maggioranza. La loro politica non è stata, fino ad ora, ispirata da un ostruzionismo fine a se stesso ma anzi caratterizzata da rilievi critici e costruttivi per questa maggioranza.
Il centro storico di Monteprandone è afflitto dal problema delle infiltrazioni d’acqua. Qual è la sua opinione in proposito?
Purtroppo è un problema che questa Amministrazione ha “ereditato�? dalle passate gestioni. C’è da capire quali sono le reali cause delle infiltrazioni prima di svolgere dei lavori di sistemazione. Siamo in attesa dei risultati di un accertamento tecnico atto a verificare lo stato di fatto in cui si trova la rete fognaria del centro storico. Fatta questa verifica ci si attiverà per risolvere tempestivamente questo disagio che affligge gli abitanti del centro storico.
L’area industriale di Centobuchi versa ancora in un pessimo stato. Nonostante sembra possa esser dato seguito all’accordo di programma tra Provincia e Industriali, in molti temono che quest’area resti priva di servizi fondamentali. Lei cosa ne pensa?
Mi auguro che questo timore sia infondato in quanto è nelle intenzioni di Provincia e Industriali a rispettare l’accordo di programma stipulato e dotare l’area industriale di Centobuchi, tra le più importanti della provincia di Ascoli Piceno, di tutti i servizi e delle infrastrutture necessarie per renderlo ancora più efficiente.
I giovani di Monteprandone reclamano spazi di socializzazione; è un argomento che va risolto sinergicamente con San Benedetto e i comuni della Vallata? Quali possono essere le eventuali soluzioni?
Non credo che creare nuovi spazi di socializzazione possa risolvere la situazione. Come consigliere con delega alla cultura mi sono attivata in prima persona per creare nel territorio comunale un calendario estivo che coinvolga in modo diretto i giovani. Siamo riusciti ad inserirci nel progetto del Summerfestival, che l’anno scorso coinvolgeva Ripatransone, Offida e Grottammare, e avremo il piacere di ospitare i Negroamaro (giovane gruppo italiano molto interessante); un altro evento sarà l’appuntamento con il Worldmusic che è anch’esso un progetto intercomunale e prevede due serate di musica con l’esibizione di due gruppi sudamericani (uno brasiliano e uno cubano). Le attività sportive sono sicuramente un ottimo veicolo di socializzazione e lo dimostrano le numerose società sportive, soprattutto calcistiche, anche se è necessario incentivare anche altre discipline che possano creare nuovi centri di aggregazione.
Anche a Monteprandone c’è il fenomeno dell’acquisizione di casolari da parte di inglesi e nordeuropei? Se sì, secondo lei è un bene o un male?
Non ne ho una conoscenza diretta. Dopo la saturazione dei mercati toscani e umbri sembra che l’interesse si sia riversato sulla nostra regione e non mi stupirebbe se a breve anche nel nostro territorio si verrà a creare una Picenoshire, come avvenuto in passato per il Chianti, ribattezzato Chiantishire.