*Gentile Direttore,
mi permetto di fare ad alta voce alcune riflessioni in merito alla situazione che da qualche tempo a questa parte mi sembra caratterizzi la nostra cittadina. Gli osservatori più attenti, ma ormai anche chi vive quotidianamente in questo territorio, non avranno potuto fare a meno di notare la progressiva chiusura culturale e politica a cui questa amministrazione sottopone San Benedetto.
La nostra città che era punto di riferimento per un vasto territorio, nell’ascolano e nel teramano, ha ormai perso questo ruolo-guida: siamo sempre più isolati, con un’amministrazione che evita qualsiasi cosa possa portare ad una sprovincializzazione di San Benedetto, tra l’altro proprio nel momento in cui, con la costituzione della Provincia di Fermo, doveva costituire un polo di attrazione per i comuni vicini.
Gli episodi da citare sono molti, perché ormai il processo è iniziato da quattro anni: ricordo la mancata presenza alla Fiera internazionale per il turismo, la BIT di Milano (per non sprecare la benzina…), il lassismo con cui si gestiscono i rapporti con le città gemellate, basti pensare all’assenza del Sindaco alla Manifestazione per il 10° Anniversario della Scuola Elementare intitolata ad Alfortville.
Poi mi sembra doveroso denunciare la progressiva cancellazione di alcune cerimonie importanti in occasione di giornate come quella della Memoria: il 27 Gennaio viene celebrato in tutta Europa tranne che a San Benedetto. Per non parlare poi del trattamento riservato al 25 Aprile: lo scorso anno non erano stati invitati i Partigiani dell’ANPI alla cerimonia in Comune, quest’anno per non fare torto a nessuno la cerimonia non è stata fatta e alla deposizione delle corone di fiori non è stato fatto alcun invito…
Non parliamo poi dei grandi eventi culturali: siamo passati dalle Mostre di artisti internazionali tenute all’interno della Palazzina Azzurra alle esibizioni da balera. L’ultima mancanza in ordine di tempo risale ad un’occasione bella e importante: la Festa dell’Europa, che viene celebrata il 9 Maggio.
Tra l’altro questo è il primo anno in cui possiamo anche festeggiare l’avvenuta firma del Trattato e Atto finale che stabiliscono una Costituzione per l’Europa – anche se dovrà essere ratificata dai 25 Stati membri. Quindi c’era anche una motivazione in più per partecipare alla Manifestazione organizzata, come ogni anno, dalla Provincia. Ma niente: San Benedetto non è stata rappresentata da alcun amministratore, né in platea, tanto meno sul palco, nonostante la Festa si sia tenuta al Palacongressi…
Nessuno si è degnato neanche di fare una fugace apparizione, figuriamoci di intervenire: chissà i nostri amministratori cosa avevano di meglio da fare. Forse questa volta invece che della giornata del pony (25 aprile) si saranno inventati quella del coniglio…
D’altronde l’alta concezione che questa amministrazione ha dell’Europa la si doveva comprendere dallo smantellamento dell’ufficio Politiche Comunitarie, uno dei pochi uffici pubblici che sul nostro territorio si occupava di finanziamenti e progetti europei. Pochi mesi dopo l’insediamento della giunta Martinelli l’ufficio ha cambiato nome, collocazione per poi sparire del tutto.
Anche in queste cose si possono constatare le forti differenze tra i due schieramenti politici: qui non si tratta di ideologie. Si tratta di radici culturali, di valori diversi e la sinistra italiana è sempre stata portatrice di una cultura aperta. La nostra opera ha sempre puntato ad una rivitalizzazione della città, al confronto con gli altri, specie quelli che effettuano esperienze importanti e migliori di quelle già presenti sul nostro territorio. Perché il nostro obiettivo è quello di andare avanti, aprirci e fare sempre meglio…non rinchiuderci. Cosa ci dovremo aspettare in futuro: la costruzione di un bel muro, così da poter ricevere solo autovalutazioni…naturalmente positive, come è solito fare l’Assessore alle Attività produttive?!
Ormai da quattro anni in questa città si fa solo una cosa: si vuole distruggere ciò che è stato costruito in passato, sia fisicamente che culturalmente. Ma il problema più grande è che non si vede nulla di nuovo, nessuna idea innovativa e questa pratica alla lunga non potrà che portare ad uno svilimento e decadimento culturale, ad una vera e propria implosione, di cui si iniziano a cogliere, ahimé, i primi brutti segni.
Nel 2006, quando il centro sinistra tornerà a governare questa città, si troverà a dover ricostruire un percorso, provando a riparare i danni prodotti da questa amministrazione, ma soprattutto cercando di dare a problemi nuovi risposte nuove.
*Il coordinatore de L’Ulivo Giovanni Gaspari