SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Continua l’infinita querelle sulla sostituzione degli oleandri in viale Secondo Moretti. Ieri il sindaco Martinelli aveva difeso il provvedimento, sostenendo che l’intervento era stato affrontato nella seduta della Commissione lavori pubblici del 27 febbraio 2004 e ipotizzando che i consiglieri presenti avessero partecipato solo per percepire il gettone di presenza.
Chiamati in causa, oggi Benito Rossi e Palmiro Merli, presidente e vicepresidente della commissione consiliare, replicano al primo cittadino: “L’oggetto della discussione cui fa riferimento il sindaco – si legge in una nota – era il progetto di riqualificazione dell’isola pedonale nel tratto che va dal bar Florian al bar Tre Venezie. Nessuno in quella circostanza parlò di sostituzione di essenze arboree nel tratto ovest, come si evince anche dal titolo della successiva delibera di Giunta n.197 del 10/05/04.”
Merli e Rossi riconoscono che gli elaborati contenuti nel progetto passato in commissione contenevano ma si appellano al principio di buona fede: “E’ vero che gli elaborati tecnici prevedevano anche la sostituzione del tratto ovest ma è anche vero che, in un organismo pubblico e istituzionale come una commissione consiliare deve prevalere il principio della buona fede. Non si può chiedere ad ogni consigliere di aprire tutti i documenti, tutti gli elaborati, leggere ogni riga prima di esprimersi. Per questo la discussione si è incentrata sugli interventi nel tratto est”.
I due consiglieri passano, quindi, all’attacco: “Respingiamo al mittente l’accusa di presenziare alle sedute di Commissione solo per percepire il gettone: i consiglieri, tutti, mettono il massimo impegno e la migliore attenzione per valutare con cognizione di causa i temi che vengono sottoposti alla loro attenzione. Forse qualcuno aveva paura della nostra opinione e di spiegarci come stavano le cose? L’esperienza del project sul Palacongressi insegna che anche quando la Commissione solleva dubbi, questi non vengono tenuti in gran conto”.
Merli e Rossi ‘minacciano’ conseguenze per le prossime sedute della Commissione: “D’ora in avanti non ci fideremo più di nessuno e chiederemo di analizzare ogni più piccolo dettaglio di tutti i progetti che arriveranno in commissione. Vedremo quanti progetti saranno licenziati e approderanno in Giunta o in Consiglio”.
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