SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Prove tecniche di crisi tra sindaco e maggioranza. Dopo oltre tre ore di discussione in Consiglio comunale, in gran parte spese per tentare di ricucire la frattura, la maggioranza si è divisa sull’ordine del giorno presentato dai consiglieri di AN Rossi, De Vecchis e Ursini che impegna l’Amministrazione a non vendere più le scuole Castello e Borgo Trevisani (tra gli immobili da cedere per costruire la nuova scuola Curzi) ma la sala CEDIC di via Curzi e eventualmente accendere un mutuo per la somma ancora da reperire.
A favore della proposta hanno votato in 17: tutta l’opposizione, i tre firmatari, i consiglieri Nico (appena uscito da AN) e Baiocchi. Contro, i 10 della restante parte della maggioranza.
In apertura di discussione, De Vecchis ha spiegato che la scelta di presentare il documento nasce dal mancato rispetto, nel bando di appalto della nuova Curzi, di quanto stabilito in Consiglio all’epoca del cambio di destinazione urbanistica delle scuole, di destinare cioè parte degli edifici da vendere ad attività di quartiere.
La discussione è stata proseguita da Nico (UDC) che ha chiesto di esaminare prima la richiesta, giunta nei giorni scorsi al Sindaco, da parte del Dirigente del settore Lavori pubblici di un nuovo pronunciamento di Giunta e Consiglio per modificare l’elenco dei beni dismissibili (tra cui le scuole) per procedere ad un annullamento del bando per l’appalto della nuova scuola. “Se ci sono nuove motivazioni intervenute – ha detto – si proceda all’annullamento del bando senza alcuna necessità di nuove deliberazioni degli organi politici”. Nico non ha mancato di esternare forti riserve sull’operato dell’assessore ai lavori pubblici Giovanni Poli, già duramente attaccato in precedenza dal diessino Gaspari.
Nel suo intervento, il sindaco ha parlato, invece, di “forzatura” da parte dei 3 consiglieri e contestato il metodo ribadendo che se la gran parte dei consiglieri di maggioranza è favorevole ad una linea, senso di responsabilità vorrebbe che i tre dissidenti si adeguassero alla scelta. Martinelli non ha poi escluso “ripercussioni sull’Amministrazione comunale”. Inutile anche una sospensione della seduta, protrattasi per quasi mezz’ora: alla fine la spaccatura c’è stata è l’ordine del giorno approvato cambia l’indirizzo del Consiglio sulla cessione degli immobili comunali.

Sono poi intervenuti, tra gli altri, Forlì, neo esponente del nuovo PSI (che ha definito il documento un “grosso, forse irrimediabile errore politico”, ha parlato di “spaccatura difficilmente rimediabile” accusando AN di pregiudicare le sorti della casa delle Libertà), Evangelisti di FI (che si è speso fino all’ultimo per evitare il voto), Marinangeli di AI (che ha assicurato fedeltà alla linea originaria dell’Amministrazione pur esprimendo perplessità sulla procedura adottata).
Da parte dell’opposizione è ovviamente arrivato il consenso generale alla posizione dei tre firmatari dell’ordine del giorno, che coincide con quanto essa sostenne a suo tempo: per Gaspari è apprezzabile che consiglieri di maggioranza riconoscano i propri errori ed ha proposto un ulteriore modifica del piano di dismissione, di non vendere cioè neppure la palazzina di via Paolini (oggi ospita alcune classi dell’IPSAAR) e vendere invece, oltre alla sala Cedic, anche le palazzine situate nei pressi delle pompe di sollevamento sul Tesino a Grottammare.
Prima di questa discussione il Consiglio aveva affrontato le interrogazioni:
– il caso dell’assunzione del tornitore, non ancora effettuata per inidoneità dei primi selezionati, ha provocato la reazione del consigliere DS Merli (“ho interpellato 16 Comuni italiani, nessuno ha questa figura, il tornio è stato ceduto al Comune dalla scuola IPSIA perché non a norma”);
– la questione del ripascimento dell’arenile con la sabbia prelevata dall’imboccatura del porto ha visto il consigliere del PRC Capriotti mostrare foto che denuncerebbero la pessima qualità del materiale riportato in spiaggia, campioni della sabbia “incriminata” e annunciare esposti alla Procura e ai Carabinieri del Nucleo ecologico.
L’assessore all’ambiente Latini ha invece ribadito che tutto è stato fatto nel rispetto delle norme, con la supervisione della Regione, dell’ARPAM e del Genio Civile opere marittime;
– la variazione di bilancio per prendere atto di nuove entrate e di spostamenti di risorse ha indotto il consigliere Gaspari a sollevare nuovamente la questione della presunta incompatibilità dell’assessore allo sport Tassotti con la carica di presidente del circolo tennis “Maggioni” (beneficiario di fondi provenienti dalla fondazione CARISAP per la riqualificazione degli impianti) e a criticare la scelta di svuotare i capitoli del settore cultura per reperire la somma necessaria ad ospitare il TIM TOUR ad agosto;
– sulla presunta incompatibilità del consigliere Bianconi, dottore commercialista, in occasione della recente votazione sul condono tributario, il Sindaco ha letto un parere del segretario generale che ha provocato la dura reazione dello stesso interrogante Gaspari che ha annunciato ricorsi contro la delibera al difensore civico e al TAR.
E’ stata inoltre approvata la riforma del regolamento per l’uso della spiaggia con un emendamento approvato all’unanimità: le nuove disposizioni sui tratti di spiaggia destinati alle imbarcazioni, e quindi sottratti alla balneazione, entreranno in vigore solo dal 2006.
Approvata anche all’unanimità l’adesione del Comune alla convenzione tra grandi città italiane per un progetto di promozione dell’uso di mezzi commerciali alimentati a metano per ridurre l’inquinamento da polveri. Una volta che la Regione avrà ratificato l’adesione, gli operatori commerciali residenti in città potranno ottenere sconti fino a 2500 euro per l’acquisto di autovetture alimentate a metano, da 1500 a 6500 euro per veicoli commerciali e da 100.000 a 150.000 euro per la realizzazione di impianti di distribuzione del metano per autotrazione.
Rinviata (la seduta si è chiusa alle 2,30) la discussione sull’ordine del giorno in materia di repressione del commercio di prodotti contraffatti e sulla mozione riguardante gli spazi pubblici per attività ricreative per l’infanzia.