SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il prof. Piergiorgio Bellagamba ha comunicato al Sindaco Domenico Martinelli che si sta procedendo ad una verifica ed aggiornamento delle indicazioni del PRG, a seguito agli incontri promossi dalla Amministrazione ed in accordo con gli Uffici del Comune, introducendo elementi che, nel rispetto degli obiettivi e criteri fissati dalla Amministrazione, puntualizzano le scelte del Piano e chiariscono le condizioni di fattibilità degli interventi. Le integrazioni riguardano, in particolare, i punti seguenti.

Aggiornamento dello stato di fatto dell’uso del territorio comunale
Le cartografie di base del Piano Regolatore Generale sono state aggiornate dagli Uffici con le informazioni relative alle decisioni assunte di recente dalla Amministrazione e comportano la modifica delle corrispondenti previsioni negli elaborati di progetto del Piano. Tale operazione assicura che ogni intervento programmato dal Comune, oggetto di atto tecnico-amministrativo idoneo (Piano di lottizzazione approvato e convenzionato, Piano attuativo approvato, Concessione ed Autorizzazione rilasciata, ecc.), venga recepito negli elaborati di progetto del PRG.

“Zone miste residenza/artigianato�?
Sono state registrate le modifiche di destinazione d’uso avvenute nelle “Zone artigianali-industriali�?, attuate sulla base di Piani di Lottizzazione ai sensi del Piano vigente. Nella attuale fase di messa a punto delle indicazioni del Piano, si intende sottoporre le zone stesse a Norme come “Zone miste residenza/artigianato�?, provvedendo al reperimento di aree per gli “standards urbanistici�?.

Zone residenziali di completamento B1, B2, B3 del PRG vigente
Ad integrazione delle scelte formulate dal PRG in merito alla residenza si ritiene possibile garantire i diritti edificatori assegnati dal Piano vigente alle aree ricadenti in Zone B1, B2, B3, mantenendo le norme specifiche vigenti.
I perimetri di tali Zone B1, B2 e B3 vengono introdotti nel nuovo PRG come aree residenziali di completamento soggette a Concessione diretta, senza obbligo di cessione del 50% della superficie disponibile e senza il vincolo del “lotto minimo�? di 1.200 mq.: le quantità in gioco sono tali da non alterare il dimensionamento complessivo della nuova edificazione prevista dal Piano.

“Riqualificazione urbana�?
Il PRG fonda la sua strategia sulla creazione di “centralità urbane�?, concepite come luoghi di incontro e di aggregazione sociale, capaci di riconnettere l’intera struttura della città ed offrire ai Quartieri spazi per le necessarie attrezzature di uso collettivo.
E’ con i progetti delle “centralità�? che il Piano prevede di acquisire aree pubbliche, attraverso lo strumento della “perequazione urbanistica�?, per superare la carenza attuale (le aree oggi disponibili sono pari a meno della metà della dotazione necessaria secondo le leggi vigenti) e realizzare spazi verdi attrezzati, attrezzature sociali, piazze, centri civici, Edilizia residenziale pubblica, in ognuno dei luoghi che assumono tale funzione centrale.

A chiarimento delle indicazioni contenute nell’art. 6 delle Norme tecniche, il PRG conferma, come indirizzo generale, i criteri che debbono essere seguiti per garantire la realizzazione delle opere di riqualificazione e rinvia allo strumento attuativo, connesso ad Atto amministrativo specifico che prevede la concertazione con i Soggetti attuatori, la definizione delle modalità di attuazione delle opere stesse.

Ambiti di trasformazione a prevalente destinazione produttiva
La zona di Porto d’Ascoli attorno alla SS 16, tra ferrovia Ancona/Pescara, fiume Tronto e Comune di Monteprandone, presenta gravi problemi urbanistici, dato che la sua attuazione non ha rispettato la necessaria dotazione di standards urbanistici.
Il PRG prevede di integrare le destinazioni “artigianale, industriale, commerciale�? con una quota idonea di “direzionale�? e di ricomporre l’intera area (avente una dimensione di circa 170 ha), sottoponendola a Piani attuativi parziali, di iniziativa pubblica e privata: è in ordine a tali obiettivi che viene impostato un disegno che garantisce il reperimento delle necessarie aree pubbliche ( “parcheggi�? e “verde�?).
In alternativa viene definita una seconda ipotesi, che assume unicamente come “progetto�? la maglia della viabilità principale di connessione: ad essa debbono legarsi i “Comparti�? di attuazione, che debbono provvedere, sulla base di accordi tra i diversi Soggetti coinvolti, a reperire le aree pubbliche necessarie per gli “standards urbanistici�?.

Aree a rischio di esondazione
Le aree a “rischio di esondazione�? sono indicate dagli strumenti sovraordinati di pianificazione: PAI – Piano assetto idrogeologico; Piano di bacino del Tronto, la cui normativa tecnica è stata dall’Autorità competente rivisitata ed approvata di recente.
Tale situazione è stata segnalata dal PRG allo scopo di individuare le modalità per assicurare ai soggetti interessati le condizioni di sicurezza.
La eventuale “delocalizzazione�? delle attività non è un “obbligo�?: è sufficiente effettuare gli interventi che garantiscano condizioni di sicurezza secondo le Norme fissate dalle Autorità sovraordinate.
Il Piano offre l’opportunità, ai Soggetti che intendano avvalersene, di trasferire le attività produttive , ed individua un ambito destinato a PIP (Piano delle attività produttive) per il quale il Comune assume, secondo le leggi vigenti, impegni e responsabilità di attuazione.

Integrazione degli ambiti per residenze ed attrezzature in aree collinari
Mantenendo fermi i criteri assunti dal PRG per la individuazione di tali ambiti (assenza di vincoli di Piani regionali e provinciali, condizioni territoriali idonee alla urbanizzazione), di cui all’art. 42 delle NTA, si ritiene possibile integrare la presenza di tali ambiti in alcune zone.
Può essere ipotizzato, inoltre, un premio di cubatura per la destinazione “attrezzature�?, dato il significato che esse rivestono per lo sviluppo economico e la riqualificazione del territorio.