SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sarà Giovanni Gaspari, Capogruppo DS al Comune di San Benedetto del Tronto a concludere, VENERDI 22 APRILE – ORE 17,30 – presso la Sala Convegni del Circondario del Circondario della Provincia in via del Mare a Porto d’Ascoli, il ciclo di incontri che il DS ha dedicato alla scuola e alle sue problematiche. Dopo l’introduzione del Segretario DS di Porto D’Ascoli Silvano Evangelisti al dibattito su “Edilizia Scolastica, servizi e tempo scuola nella nostra città�?, interverranno il Dirigente Elio Rocco, il Dirigente Comunale Mario Laureati e l’Assessore Provinciale all’Edilizia Scolastica Ubaldo Maroni. Quello che doveva essere il tema d’apertura dei tre appuntamenti, come si ricorderà, era stato rinviato a nuova data perché in coincidenza con i funerali di Giovanni Paolo II.
Un incontro tutto incentrato sulle problematiche locali delle nostre scuole, sullo stato della messa a norme delle strutture e sull’adeguamento delle stesse alle nuove esigenze delle famiglie in particolare per il tempo pieno ed il tempo prolungato.
Dopo “Istruzione e Formazione Lavoro�?, il successivo incontro ha visto la presenza di Andrea Ranieri della Segreteria Nazionale dei Democratici di Sinistra, la cui relazione è stata particolarmente seguita. “La legge Moratti è una deformazione della scuola�?. Così la definisce Ranieri.
Il responsabile per il Sapere, la Formazione e la Cultura della segreteria politica romana, dopo aver ascoltato le denunce dell’azione sistematica di disinvestimento e di riduzione della complessiva offerta formativa fatto dal governo nella scuola pubblica e nell’università, sottolineate dal segretario locale della Sinistra Giovanile Stefano Giammarini, dalla Senatrice DS Chiara Acciarini e dalla Dirigente Scolastica Maria Pia Silla e ribadite dagli interventi del pubblico, rileva come appaiono sempre più evidenti i devastanti danni che questa politica sta facendo all’intero sistema dell’istruzione, accentuandone i processi di scadimento culturale e civile e rendendo il paese incapace di rispondere alle nuove domande e ai nuovi bisogni sociali. Per Andrea Ranieri il sapere e la conoscenza devono essere bagaglio per tutti e per tutto l’arco della vita.
Nel ribadire che il connubio famiglia-liberismo, più che essere occasione di equità e di promozione sociale, ha prodotto una scuola e un’università che riflettono le differenze sociali ed economiche delle famiglie, ritiene necessario rimettere in moto il processo di cambiamento di cui la parte migliore della scuola è protagonista. E per questo è necessaria la mobilitazione di tutte le energie capaci di costruire i collegamenti tra l’intero sistema dell’istruzione e i saperi del territorio, essenziali per affrontare le questioni decisive dell’inclusione dei soggetti più deboli dell’integrazione.
Cinque le proposte del DS per rovesciare la logica della Moratti:
– Priorità assoluta all’infanzia; il diritto non ce l’ha solo l’embrione ma anche il bambino;
– Investire con forza sulla qualità delle esperienze formative nella primissima fascia dell’infanzia, per dare risposte alle esigenze delle famiglie che stanno alla base della spinta all’anticipo nella scuola dell’infanzia, facendo uscire questo settore dalla condizione di servizio a domanda individuale e di tipo assistenziale per affermare il diritto di ogni bambino/a a una esperienza educativa fin dai primi mesi di vita.
– Rafforzare il valore educativo della “comprensività” nella scuola primaria, riportando in vigore il tempo pieno e creando un passaggio integrativo tra le elementari e le medie, cioè tra la socializzazione e le discipline, uno dei momenti sicuramente più delicati nella vita scolastica del bambino.
– Riaffermare il valore dell’obbligo scolastico, a partire dal suo innalzamento al biennio superiore, attraverso una profonda riforma che permetta di accogliere e valorizzare le intelligenze diverse nell’ottica di una formazione per tutti fino ai 18 anni: qualsiasi mestiere ha bisogno del sapere che c’è dietro.
– Investire su un sistema integrato di formazione permanente per gli adulti e di investimenti nel sistema formativo e nella valorizzazione professionale degli insegnanti, la cui unicità e specificità della funzione docente rimane l’elemento portante dell’autonomia scolastica.
Nel concludere il dibattito, Ranieri ha sottolineato che i nuovi protagonisti del riassetto del sistema formativo dovranno essere questa volta tutti coloro che sul territorio sono interessati a dare pieno valore sociale e culturale alla scuola.