*Continuo a rilevare con particolare interesse un dibattito sempre più vivace riguardante la programmazione delle infrastrutture nel territorio di San Benedetto del Tronto.
Confesso che tale argomento è per me motivo di sincera soddisfazione per aver indicato, a partire dal 2001 come priorità di rilevante interesse territoriale, il completamento della bretella collinare nel tratto S. Lucia – Ponte Rotto.
Oggi ritengo che sia mio preciso dovere, quello di delineare le azioni future da adottare per passare dalle parole ai fatti che porteranno al completamento dell’opera e mi auguro che sia il Sindaco di San Benedetto che il Presidente della Provincia, che si sono finalmente dichiarati a favore della bretella, diano concreta risposta a questo mio sollecito.
La certezza che esistano i presupposti per garantirne la realizzazione è motivata dalla importanza che tale tracciato assume, avendo ripercussioni a livello di rete locale, provinciale e nazionale.
A livello locale infatti i benefici deriverebbero dal decongestionamento di numerose arterie urbane, prime fra tutte via Manara, come dimostrato da approfondite indagini svolte in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche dalle quali si evidenzia la possibilità di eliminare oltre 1 milione di veicoli all’anno in un tratto di 2 km della SS16.
A livello provinciale risulta altrettanto fondamentale il completamento del tratto in questione, poiché permetterebbe la chiusura di una importante maglia della rete stradale provinciale, fortemente correlata alla viabilità nazionale (Ascoli-Mare e A14). Il completamento della bretella da S. Lucia a Ponte Rotto permetterebbe infatti di proseguire il tracciato della “Sopraelevata” che da Porto d’Ascoli si ricongiungerebbe alla S.P. 1 “Rosso Piceno Superiore – ex Acquavivese” e alla S.P. 36 “Lung’Albula”, oltre a garantire il collegamento intermedio già esistente alla S.P. 175 “S. Lucia”.
I risvolti che si avrebbero a livello nazionale, derivanti dalla realizzazione di tale infrastruttura, convergono infine con una serie di iniziative che gravitano attorno alla SS16 e all’adeguamento della A14. In particolare appare certo che il tratto in questione rappresenti il fulcro sul quale si basano entrambe le ipotesi in cui si ipotizza o meno l’arretramento dell’autostrada. Nel caso di arretramento e contestuale trasformazione del tracciato A14 esistente in nuova SS16, è prevista la realizzazione di una nuova uscita per San Benedetto del Tronto a nord del torrente Ragnola: in questo caso la bretella rappresenterebbe il ramo di accesso alla nuova SS16 per i veicoli provenienti dalla zona industriale di Acquaviva (e non solo). Nell’ipotesi in cui l’arretramento non avvenisse, la bretella potrebbe essere completata fino al casello di Grottammare andando a costituire di fatto essa stessa la variante al tracciato della SS16 nel tratto da Grottammare a Porto d’Ascoli.
In base a quanto esposto ritengo che l’amministrazione comunale di San Benedetto debba prendere le redini di questa iniziativa, che necessariamente coinvolgerà altre istituzioni (vedi Provincia e Comuni interessati), attraverso provvedimenti da recepire all’interno del nuovo PRG e pianificare il reperimento dei fondi necessari per garantire la copertura finanziaria, limitatamente alle proprie competenze territoriali, per la progettazione e l’esecuzione delle opere ed è attraverso la concretizzazione di questa azione che si può realizzare il coinvolgimento dell’ANAS.

*On. Scaltritti Gianluigi