SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il presidente dell’Eurispes Marche Camillo Di Monte impegnato in questi giorni a Parigi per la Borsa Mondiale del Turismo, dopo aver appreso le dichiarazioni del presidente del Consorzio Turistico Riviera delle Palme Marco Calvaresi, ha dichiarato: “Accogliamo lo spunto fornito dal presidente del Consorzio Turistico Riviera delle Palme Marco Calvaresi per confermare la fondatezza e l’autorevolezza delle fonti utilizzate per lo studio che sono quelle dell’Ufficio Italiano dei Cambi ci permettiamo di evidenziare che si riferiscono solo al flusso di turisti stranieri che hanno visitato il Piceno nell’intero anno del 2004 e non al dato aggregato di turisti italiani e stranieri riportati nella precisazione del presidente del Consorzio Turistico Riviera delle Palme.
“Condividiamo che è necessaria la costituzione sul territorio di un osservatorio permanente sul turismo per il quale l’Eurispes Marche, dopo aver costituito l’Osservatorio Regionale sul Turismo, può garantire sin da ora la propria disponibilità. Infatti siamo consapevoli che solo attraverso una sana programmazione si possono ottenere importanti trend di sviluppo per uno dei settori trainanti del sistema economico del Piceno come è quello del turismo. L’Eurispes è un istituto di studi economici politici e sociali che fotografa in modo oggettivo le attività socio economiche e tra queste il turismo”.
“La lettura disaggregata dei dati intende uscire da qualsiasi logica politica in quanto fornisce un indicatore essenziale per la verifica delle attività promozionali svolte durante l’anno, in particolare il dato che si riferisce al Piceno non vuole essere un giudizio negativo o positivo né tantomeno intervento di sfiducia o fiducia, ma spunto di riflessione su una nuova tendenza nei confronti della quale non si può chiudere gli occhi, ormai il turismo dipende sempre più da arrivi e presenze italiane, questo al fine di “indirizzare” gli operatori della promozione ottimizzando gli investimenti che, a nostro avviso devono sempre più mirare ai turisti delle regioni limitrofe”.
“Abbiamo fatto emergere come gli arrivi delle regioni Abruzzo, Lazio, Campania, Emilia Romagna, sono venti volte quelli della Germania. Numerose sono state le partecipazioni a Borse, Fiere, workshop, ecc. all’estero, ma dati alla mano non hanno prodotto i risultati sperati. Con questo ci auguriamo che la lettura disaggregata dei dati rappresenti uno strumento di analisi per i “veri” imprenditori del turismo e non di discussione politica”.