AVELLINO – Domenica 20 marzo 2005, Avellino-Sambenedettese. Brutto l’inizio di pomeriggio per i 600 tifosi rossoblù giunti in Irpinia; ancora peggiore l’epilogo. La Campania quest’anno porta male: la beffa di Avellino arriva dopo quelle di Benevento e Napoli.
Veleno all’inizio e alla fine si diceva. La ‘carovana’ rossoblù giunge nel centro campano in leggero ritardo in seguito all’accurata perquisizione messa in atto dalle forze dell’ordine intorno alle 14. Arrivati sotto il settore a loro destinato, gli ospiti si affrettano a prendervi posto (quest’anno si sistemano sul secondo anello). Manca poco all’inizio di Avellino-Samb, c’è da approntare al meglio la coreografia preparata per l’occasione, qualche striscione da sistemare, gli ultimi dettagli da aggiustare. Affiora un po’ di nervosismo – molte persone debbono ancora entrare, mentre va in scena un’altra perquisizione – vola qualche parolina di troppo; è la goccia che fa traboccare il vaso: scoppia il finimondo all’interno del settore con una decina di minuti buoni di scontri feroci tra le forze dell’ordine ed i tifosi della Curva Cioffi.
Il primo tempo del tifo di marca ospite verrà inevitabilmente condizionato dal citato episodio: sciarpate, manate, sbandierate, colore, tutto ciò che serve, ma il volume dei cori non è elevatissimo. Incidono senz’altro pure il caldo e la partita, scialba, eppure l’impressione è che siano stati soprattutto gli scontri con la ‘celere’ a rovinare il bel clima che si respira tra le due fazioni: nemmeno uno sfottò, ma profondo rispetto tra realtà di spessore che due stagioni fa si sono rincontrate dopo una decina di anni.
Una piccola delegazione di sostenitori locali, c’è pure qualche casertano (tifoseria amica), prova prima del via a raggiungere il settore ospiti per un saluto, un gesto di stima, ma intanto lì sta succedendo quello che sta succedendo. Il tentativo di scambiarsi un saluto verrà fatto anche dopo il 90°, ma le forze dell’ordine lo impediranno.
Tornando al match tifato, la Sud – a differenza di due anni fa nella Nord sono spariti gli striscioni Fedain, Armata Brancaleone e Collettivo Ultrà; ci sono solo una quindicina di ultras dietro alla scritta “Against 377-01�? – fa nel complesso una bella figura. Non pienissima, ma grintosa, finanche ostinata nell’opporsi ai fischi degli altri settori del Partenio: più loro si arrabbiano e mugugnano, maggiore è la tenacia della torcida biancoverde che si fa apprezzare soprattutto per la coralità e l’efficacia nello scandire i cori, con una predilezione per quelli spezzati.
Nota di merito anche per gli striscioni esposti, confezionati con estrema cura e senso estetico. Tutti peraltro a sostegno del movimento ultras. Ecco perché: l’inferriata del primo anello è coperta dalla lunga scritta “Non c’è sopruso che ci pieghi più che mai ultras�?, mentre in alto notiamo il messaggio “Ultras liberi�?, sotto cui compare un bandierone sul quale è impressa l’icona di una sorta di Diabolik biancoverde coadiuvato dallo slogan “Fieri dei nostri diffidati�?. Infine un chiaro messaggio per la squadra: “Fino alla fine col coltello tra i denti�?. Una discreta torciata completa il quadro del primo minuto di gara.
In quanto a colore, i fans nostrani si faranno apprezzare maggiormente nella ripresa quando esibiranno la coreografia preparata: settore diviso a metà con bandierine rosse e blu brandite in aria e la scritta “Avanti Samb!�? in balconata.
Nel secondo tempo sarà più intenso il tifo dei tifosi sambenedettesi, specie dopo il gol di Zanetti, mentre il sostegno dei locali – fantastiche le loro sciarpate; sono dei veri e propri maestri del genere – calerà alla distanza, sino agli ultimi cinque minuti nei quali la Sud accompagna gli attacchi, non troppo convinti, di Biancolino e soci, senza però riuscire a coinvolgere gli altri settori, che invece si scaldano con l’insperato gol del 2-1. Il “lupi-lupi!�? scandito dal Partenio negli ultimi istanti di gara è sempre di effetto e alla fine l’impianto biancoverde festeggia la vittoria.
Chiudiamo la cronaca del match tifato del Partenio segnalando i bei striscioni esposti da irpini e marchigiani nel corso dell’intervallo. Prima ‘mossa’ ad opera dei padroni di casa: “La mentalità non muore. Cioffi vive�?; pronta risposta sambenedettese coi messaggi, esposti tutti d’un fiato, “Il vostro gesto mai nessuno dimenticherà…rendiamo onore alla vostra mentalità!�?, “23/11/04 Grazie Curva Sud!�? e “Frank libero!!�?. Applausi a scena aperta.
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