BENEVENTO – Pino Spatola chiede aiuto. Senza mezzi termini. Come previsto la riunione svoltasi nel tardo pomeriggio di ieri presso la sala consiliare di Palazzo Mosti – sono intervenuti, davanti a diversi tifosi e agli organi di stampa, l’avvocato Chiacchio, il commercialista De Vita, il presidente della provincia Nardone, l’assessore provinciale Grimaldi ed il sindaco della città D’Alessandro – è stata l’occasione per avanzare ufficialmente la richiesta di un concreto aiuto economico ad opera delle istituzioni cittadine.
Spatola lo scorso giugno, all’indomani della sconfitta play off contro il Crotone, era deciso a lasciare e pare avesse addirittura presentato le proprie dimissioni, ma fu convinto dalle istituzioni locali a non mollare: lo avrebbero aiutato anche e soprattutto attraverso l’individuazione di alcuni soci in grado di alleggerirne l’impegno finanziario. Finora però l’unico socio che è entrato a far parte della “famiglia? dello Sporting è stato Bizzarro. A Spatola non basta; i debiti del club di piazza Bissolati si aggirano intorno ai cinque miliardi delle vecchie lire come nei giorni scorsi lo stesso presidente giallorosso si era affrettato a puntualizzare. Ieri ha ribadito ciò che i tifosi campani non avrebbero voluto sentire: si impegna a restare sino a giugno ma se entro quella data non avrà ricevuto un aiuto di una certa rilevanza, c’è il serio rischio che il Benevento scompaia o riparta da una serie inferiore all’attuale C1.
“Sono quattro anni che investo in questa squadra – ha detto Spatola – e penso di aver ottenuto comunque buoni risultati. Ora chiedo, ufficialmente, e perciò ho indetto questa conferenza, l’aiuto da parte degli imprenditori locali, non per la mia persona, ma solo ed esclusivamente per il bene del Benevento. Cercherò di portare a termine questo campionato, almeno spero e mi impegno a farlo, ma non so cosa succederà. Da solo non ce la faccio più. È arrivato anche il momento degli altri, visto che in tal senso ho avuto delle specifiche promesse lo scorso 7 giugno dai politici della città. A marzo ci sono delle scadenze importanti per quanto concerne – ha continuato – i debiti erariali. È bene che tutti lo sappiano in modo che dopo quando ci saranno problemi più grandi nessuno potrà lavarsi le mani. La situazione non è drammatica, ma sicuramente difficile, ma c’è ancora il tempo per intervenire, purché ci sia la voglia, prima che sia troppo tardi?.
Il commercialista di fiducia della società Gianni De Vita ha infatti precisato che “il grido d’allarme del presidente arriva quattro mesi prima delle scadenze fissate. A giugno, se le eccedenze non saranno ripianate, c’è il rischio di una non iscrizione del Benevento al campionato?.
De Vita ha infine aggiunto che i debiti sono rateizzabili, mentre Spatola si è detto disponibile a trattare con chiunque abbia interesse a rilevare il sodalizio sannita: “dovrà accollarsi i debiti, per il resto se ne può discutere tranquillamente e con molta flessibilità?. Il riferimento è in primis al parco giocatori attualmente a disposizione della società.
Per quanto concerne la squadra oggi pomeriggio si torna al lavoro dopo due giorni di stop. Nessun indisponibile tra le fila giallorosse, ad eccezione degli acciaccati Maschio e Giugliano, i quali però recupereranno sicuramente in vista del match di domenica prossima contro la Samb.
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