GROTTAMMARE – Ci siamo cresciuti tutti, nelle nostre città di mare: i pescivendoli, con il loro carico da vendere, che passano nelle vie e gridano “Pesce!�? per attirare l’attenzione delle massaie… Immagini e ricordi da consegnare al passato: la normativa europea, infatti, è severa e la vendita del pesce deve rispettare precise direttive in materie di igiene.
Per questo motivo l’Amministrazione Comunale di Grottammare sta cercando, assieme agli operatori della piccola pesca grottammarese, di trovare la migliore soluzione. Nell’ultimo Consiglio Comunale è stata infatti approvata la modifica del Piano di Spiaggia, in modo da consentire la realizzazione di un mercatino per la vendita del pesce nella zona della foce del Tesino. Ci sono state però delle incomprensioni con gli operatori, e per questo motivo ieri pomeriggio alle ore 17, presso la Sala Consiliare del Comune di Grottammare, il Sindaco Luigi Merli ha incontrato i pescatori e marinai grottammaresi, per decidere, assieme a loro, la soluzione migliore, anche perché ci sono pressioni della Capitaneria di Porto, oltre che dell’Asl, affinché la situazione a Grottammare venga regolata come nel resto del compartimento marittimo.
La soluzione proposta è quella della creazione di un mercatino per la vendita di circa cinquanta metri quadrati, aperto al pubblico.
Alcuni operatori della piccola pesca hanno espresso dei dubbi circa la reale necessità di quest’opera perché, per alcuni di loro, il pescato è di ridotte quantità e soprattutto potrebbero, a breve, terminare la loro attività. Ad ogni modo gli operatori appartenenti al Consorzio di Indirizzo, Coordinamento e Gestione tra Imprese della Piccola Pesca, facente capo al presidente Ovidio Picciotti, ha espresso il proprio interesse all’uso di un mercatino ad hoc; a questi si dovrebbero aggiungere anche alcuni operatori non consorziati.
“La normativa impone la vendita del pesce in quattro modi – ha spiegato Merli – o dall’interno delle imbarcazioni, o creando un’apposita area mercatale, o vendere nel mercato coperto, oppure attraverso la creazione di un mercatino di vendita realizzato da un consorzio o un’associazione di imprese. Ogni operatore è libero di scegliere la soluzione per lui migliore, ma se ci fosse un accordo generale tra tutti potremmo agire per il meglio.�?
Il mercatino potrebbe avere un costo complessivo di 50.000 euro (ipotizzando la posa di sei box). La zona del Tesino potrebbe fungere, dunque, oltre che da rimessaggio delle piccole imbarcazioni, anche da vendita diretta, svolgendo anche una funzione che il Sindaco Merli definisce “folcloristica e turistica per una città che vive sul mare.�?