CITTADELLA – Non è per nulla preoccupato Piergiorgio Gabrielli del fascicolo relativo al cosiddetto “doping amministrativo” arrivato alla Procura di Padova, ma è sicuramente amareggiato per il clamore che ha suscitato la vicenda.
«Questa società – esordisce – da 35 anni è guidata dalla famiglia Gabrielli, che considera il calcio come un hobby e una passione, non certo come una fonte di reddito. E leggere titoloni sui giornali per queste faccende mi fa stare proprio male». L’ex presidente granata precisa: «Il Cittadella ha sempre chiuso in perdita ed è rientrato dai passivi ogni volta di tasca propria. Mai fatto utili, né calcio a scopo di lucro, ed è vergognoso quindi che la nostra società sia associata alle altre coinvolte nell’inchiesta. Si è verificato un fatto a livello nazionale, con perquisizioni avvenute in tutte le società professionistiche che militavano in A e B qualche anno fa, ma il nome dei Gabrielli non deve confondersi, né tantomeno sporcarsi con queste cose. I nostri bilanci, infatti, sono sempre stati verificati e certificati dalla Covisoc e dai collegi revisori, e da noi non ci sono mai stati né plusvalenze né bilanci gonfiati. Resto quindi sereno: che facciano pure tutte le verifiche che vogliono». Nell’ultima frase di Piergiorgio Gabrielli si intuisce lo stato d’animo di una persona profondamente amareggiata: «Spendiamo soldi per la prima squadra ma anche per il sociale, con tanti ragazzini che ogni giorno sono seguiti e diretti da persone competenti e preparate. Quando leggi certe cose, però, ti viene voglia di mollare tutto, ed è quello che faremo anche noi in futuro».
L’inchiesta della Procura di Roma sul calcio professionistico è scattata un anno fa sulla base della denuncia di alcuni personaggi noti – fra i quali presidenti di società – che parlavano di sperequazioni tra le spese dei club incuranti della solidità dei bilanci perché dotati di adeguate coperture politico-bancarie e di società oculate e attente all’equilibrio finanziario. L’abuso in atti d’ufficio, il falso in bilancio e l’illegale ripartizione degli utili le ipotesi di reato avanzate dai magistrati romani. Le indagini sul Cittadella – una delle società perquisite dalla Guardia di Finanza – sono state ora trasmesse alla Procura padovana, che ha competenza territoriale, per un ulteriore approfondimento.