PARADISO: Il vescovo Gestori
Ci è piaciuto molto il suo intervento sul problema di un informazione che diventa sempre più di parte. Per il lettore diventa sempre più difficile capire tra opinioni e considerazioni sempre faziose e quasi mai legate alla verità, quella vera. Forse per questo motivo si legge sempre di meno.
Vero anche che non è facile ma diventa meno difficile quando il giornalista diventa imprenditore di se stesso come stiamo facendo noi di Sambenedetto Oggi.
Sarò dura per noi quando ‘qualcuno’ capirà che stiamo facendo sul serio e che il nostro unico fine è la chiarezza al servizio del nostro territorio affinchè cresca culturalmente, cristianamente e, perché no, economicamente.

PURGATORIO: Viabilità cittadina
Non sappiamo chi abbia ideato i trampolini per attenuare la velocità delle auto o meglio chi li abbia distribuiti nel territorio rivierasco. La localizzazione e le dimensioni degli stessi sono talmente dissimili che è facile dedurre che qualcuno ha sbagliato. Un esempio: inutilmente enormi quelli di viale Togliatti, inutile quello di via Abruzzi dove è impossibile aumentare la velocità. Almeno per un guidatore sano di mente. Piccolissimi quelli di Grottammare dietro al centro commerciale L’orologio. La zona è buia e poco frequentata ed andare più veloci sembrerebbe naturale. Quindi. Azzeccatissimo invece il sistema delle luci lampeggianti nello Stop tra via Calatafimi (a fianco della farmacia Tomassini) e via Gioacchino Pizzi. Forse perché azzeccatissimo a nella riviera delle Palme ce n’è uno solo così. se sbaglio correggetemi.

INFERNO: Il Comune di San Benedetto
La sta facendo veramente lunga sul nuovo Prg. Che cosa nasconderà di tanto grave da diventare un segreto di stato? E’ ora che venga allo scoperto e che San Benedetto dimostri di essere una città trasparente. A tal punto da diventare esempio per altri Comuni, anche loro imbrigliati in trame politico-imprenditoriali dalle quali sembra impossibile districarsi e tanto meno uscirne. A volte crediamo che la differenza tra la mafia e certe manovre volte a lucrare e quindi ad arricchire facilmente i protagonisti sia minima. Personalmente penso che è ora (siamo nel 2005) di farla finita con la cultura del denaro facile, che spesso si rivela un idolo portatore di tutto meno che di felicità e serenità.