SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Se ne è andato anche il 2004. Annata positiva per la tifoseria rossoblù, la quale nel corso dei dodici mesi in questione ha rafforzato la convinzione che molte tifoserie di terza serie e non solo hanno avuto modo di farsi sul suo conto: una realtà di assoluto valore e di grande mentalità e che, se i risultati della Samb del futuro l’aiuterà, avrà modo di migliorare ulteriormente confrontandosi con tifoserie di categoria superiore (anche se molto spesso l’equivalenza serie superiore uguale tifoserie di spessore non corrisponde alla realtà dei fatti).
Il 2004 ha visto i rossoblù impegnati in un torneo di serie C – categoria riconquistata allo stadio Tardini di Parma il 9 giugno 2002 – per la terza stagione di fila. Dalla prima gara col Crotone del 5 gennaio all’ultima giocata pochi giorni fa a Martina Franca (19 dicembre), sul tappeto verde (neanche tanto…) del Riviera delle Palme si sono disputate 17 partite. La media fatta registrare è di 4.929 unità a incontro; buonissima se teniamo conto di almeno due fattori: la contenuta grandezza della città (45.000 abitanti) – tra le più piccole dell’intero panorama di terza serie – ed il blocco del traffico che perdura tuttora dall’ormai famosa gara contro il Teramo del 2 febbraio 2003, in cui dopo il 90° ci furono gravi e ripetuti incidenti tra gli ultras di casa e le forze dell’ordine, proprio nel piazzale antistante l’impianto rivierasco.
Praticamente identici i dati relativi agli abbonamenti; per la porzione di stagione che fa parte dell’annata 2003-04 i fedelissimi che hanno dato fiducia a Fanesi e compagnia sono stati 1.610, contro gli attuali 1.630 che hanno sposato l’affascinante campagna abbonamenti proposta dalla famiglia Mastellarini, la quale ha pensato bene di coniarla con l’appellativo “solo per amore�?. Come dire: quando si vuole colpire diritti al cuore…
Per quanto concerne invece le 16 trasferte del 2004 – tenendo conto che calcolare in maniera precisa i dati relativi alle gare giocate lontano dal Riviera è cosa ardua, visto che rarissimamente si hanno a disposizione dati precisi e inconfutabili – mediamente la tifoseria nostrana è stata presente in 611 unità.
Ma andiamo con ordine rivivendo in sintesi l’anno (del tifo) che ci sta per salutare.
CAMPIONATO 2003-04 (seconda parte). Il 2004 fa capolino con la cartolina confezionata dalla Nord del Riviera fiammeggiante del rosso fuoco delle decine e decine di torce accese in occasione dell’anticipo serale, in diretta tv, tra la Samb (sesta in graduatoria) ed il Crotone (quinto). Si parte con una bruciante sconfitta, ma non sugli spalti dove i circa 4.000 del delle Palme incitano senza sosta la squadra di casa che alla fine – la contestazione ai Gaucci è sospesa dopo l’incontro tenutosi nei pressi di Roma, poco prima di Capodanno, tra “big�? Luciano ed una delegazione di tifosi – non viene nemmeno fischiata nonostante un secondo tempo decisamente sottotono.
Quella del 5 gennaio è anche la serata che sancisce l’addio alla maglia rossoblù di Francesco “cuor di leone�? Zerbini: gli sono bastati pochi mesi per entrare nelle grazie della Nord.
La prima trasferta dell’anno è siciliana: 60 “pazzi�? partono alla volta di Acireale dove espongono un eloquente “Trillini vattene�?. Non dovranno attendere moltissimo. Si ritorna al Riviera per l’ennesima sfida al Teramo; sarà questa la gara in cui si è verificato il maggiore afflusso dell’anno da parte degli sportivi sambenedettesi (almeno stando ai dati ufficiali): 5.614. Coreografia architettata dalla Nord che disegna una mega-targa texana coadiuvata dalla scritta in transenna “c’è da spostare una macchina�?. Per la vittoria ai danni dei “diavoli rossi�? – la prima al Riviera negli ultimi 50 anni – il Sambodromo nella ripresa sforna una prova di grande spessore con tutti i settori che incoraggiano i ragazzi di Trillini. A parte segnaliamo il perdurare della protesta – sottoforma di pungenti scritte – nei confronti della giunta comunale e del sindaco in primis, accusati di interessarsi poco alle vicende del sodalizio di Viale dello Sport (vedi questione gestione del Riviera).
In 250 raggiungono Martina Franca, match che segna il ritorno sugli spalti di un appartenente di spicco dell’Onda d’Urto il quale viene salutato dal gruppo con un “Dopo un anno di assenza onoriamo la tua presenza. Bentornato Alteo!�?.
L’8 febbraio si gioca nelle Marche, sponda rossoblù, il derby tra i locali e la Vis Pesaro (prima del quale vengono distribuiti dei volantini firmati dall’Onda d’Urto coi quali si fa chiarezza riguardo i rapporti tra la tifoseria e la dirigenza), che fa salire a mille l’entusiasmo della torcida di casa nostra: risultato, allo Zaccheria di Foggia si presentano in 650 unità. “Noi vogliamo questa vittoria!�? è scritto sul lenzuolo appeso in curva sud e la gente di fede rossoblù sarà accontentata: una delle più belle trasferte dell’anno impreziosita da una prestazione canora e coreografica da pelle d’oca da parte di Onda e soci. Zaccheria letteralmente ammutolito.
Seconda trasferta pugliese consecutiva a Taranto. Allo Jacovone, in virtù dello sciopero della tifoseria locale, si sentono solo gli Ultras Samb, giunti nel centro tarantino in 300 e costretti a sorbirsi 90 minuti di pioggia ininterrotta. Visto il periodo carnevalesco i sostenitori di casa nostra pensano bene di portarsi appresso 20 chili di coriandoli e 50 mascherine!
Turno successivo contro il Giulianova. In settimana Luciano Gaucci torna in riviera dopo una lunghissima assenza e si ferma nelle Marche per assistere alla gara interna con la formazione abruzzese – dopo l’incontro Lucianone “silura�? l’“anticalcio�? (testuali parole) mister Trillini (gli subentra Vullo), contestato per l’ultima volta dai tifosi sambenedettesi. La curva rossoblù non pare in giornata di vena soprattutto per le incomprensioni tra i gruppi verificatesi nel pre-partita: si era organizzato un sit-in di protesta contro l’assurdo perdurare del blocco del traffico, ma alla resa dei conti all’appello risponde solo l’Onda d’Urto.
Segue il viaggio in Ciociaria, dove i 500 tifosi al seguito, nonostante la Samb sia momentaneamente fuori dai giochi play off, riempiono il settore ospiti del Tomei, per vedere la prima partita di mister Vullo, subentrato a Trillini.
Il match in terra laziale precede la sfida d’alta classifica contro la Viterbese. Fumogeni, sbandierata sul prato del Riviera e lo striscione in transenna “Quante ne abbiam passate e quante ne passeremo, finché saremo in vita sempre lotteremo!�?. La scritta purtroppo si rivela quantomai profetica: la Samb conduce sino a, poi un discutile calcio di rigore viene fischiato a favore dei laziali. Piove di tutto in mezzo al campo, Frau dopo cinque minuti segna la rete del pari beffeggiando il pubblico di casa e a quel punto scoppia il finimondo: alcuni tifosi entrano in campo, l’arbitro decreta la fine della partita senza rispettare i minuti di recupero decretati in precedenza, mentre dopo poco di fronte agli spogliatoi si riuniscono centinaia di ultras che inevitabilmente si scontrano con la Polizia. Cariche ripetute della stessa e la domenica “bestiale�? si chiude con le pietre lanciate all’indirizzo del pullman della Viterbese.
Dopo una decina di giorni arrivano una quindicina di diffide. Ci sono tutti in ogni caso per la sfida di Benevento, presenziata in circa 500 unità. “21-03-04…che sarà sarà…�? scrive l’Onda. Una domenica malinconica; la Samb perde seccamente al cospetto dei sanniti e dice praticamente addio alle rimanenti chances in chiave play off, mentre alcuni tifosi, dal canto loro, vivono la giornata con la consapevolezza che potrebbe essere l’ultima trasferta.
La gara del 5 aprile propone il derby con la Fermana: i lanciacori della giornata con tanta volontà riescono a sopperire all’assenza, causa diffida, del leader della Nord. Una lunga scritta appesa in transenna – “Ho scritto nel mio cuore due parole FEDE ed ONORE, non le puoi cancellare né certo diffidare�? – sostituisce fino alla fine della stagione gli striscioni di tutti i gruppi, mentre tanti altri messaggi vengono proposti nel corso della gara. Incontenibile la Samb sul campo, graffiante la curva del Riviera che ruggisce dal 1° al 90°. E’ questa la partita in cui i 250 fermani sistemati nella sud risponderanno per le rime a due striscioni mostrati al loro indirizzo: una “talpa�? frequenta la Nord.
I rossoblù si giocano le restanti, flebili, possibilità di agganciare la zona play off a Catanzaro. Alla vigilia della Pasqua 200 ultras nostrani danno spettacolo al Ceravolo di fronte a quasi 9.000 tifosi calabresi: tanto colore e cori roboanti sino alla fine, nonostante l’ennesimo tracollo in trasferta. I giocatori si dirigono verso il settore ospiti per regalare maglie, ma per tutta risposta le stesse vengono rispedite ai mittenti!
Il Riviera torna ad ospitare un posticipo serale per la sfida col Lanciano: sono ben 4.500 i fedelissimi sulle scalee dell’impianto marchigiano, anche se le speranze di agguantare gli spareggi per la B sono ridotte al lumicino. Fitta pioggia, sostegno incessante e sipario alzato sull’antistadio sotto la curva del delle Palme abbellito dai murales eseguiti dai tifosi della Nord.
Sette giorni dopo si replica in casa contro l’Aquila: la pioggia insistente non scoraggia i 3.000 innamorati che cantano in modo non impressionante ma continuo.
Il 2 maggio servirebbe una vittoria all’Angelini di Chieti per tentare l’impossibile raggiungimento della quinta posizione in graduatoria, ma la Samb più brutta e triste della stagione si fa mettere sotto da una squadra che non ha da chiedere più nulla al torneo: umiliati i 600 giunti in Abruzzo, dei quali poi almeno un centinaio attende l’arrivo della squadra al Riviera.
Per l’ultima partita del campionato al Riviera (Samb-Paternò) inevitabile la dura contestazione nei confronti di Aprea & C. Una curiosa “protestografia�? accoglie i 22 in campo: un gigantesco punto interrogativo fa da sfondo alla frase-sentenza “Uomini senza orgoglio né pudore, indegni della nostra passione�?. Niente tifo, ma solo insulti e cori contro. Epilogo stagionale amarissimo. Un dettaglio la vittoria firmata da Bifini.
L’ultimo atto del torneo targato 2003-04 va in scena all’Ezio Scida di Crotone dove 30 ultras giungono muniti di torce e dei messaggi “No al calcio moderno�? e “Presenti per i nostri colori non per questi giocatori!�?. I tifosi rossoblù restano dentro l’impianto calabrese per una decina di minuti: dopo qualche coro salgono sul pullman e riprendono la via di San Benedetto!