SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La sospensione della cremazione sembra essere un disservizio temporaneo, dovuto alla mancata sincronizzazione tra l’abbandono della vecchia società che gestiva l’impianto, la “Bleu Fenice�? di Foggia, e quella nuova: la “PicenAmbiente�?. Disservizio causato dalla momentanea assenza di un’autorizzazione dell’ufficio provinciale ambiente, necessaria per svolgere il servizio e che dovrebbe arrivare entro una decina di giorni.
“Non credo a questi tempi – commenta il coordinatore comunale de L’Ulivo, Giovanni Gaspari – nel frattempo ci sono alcuni problemi: si è licenziato un operaio, non si può procedere alle cremazioni, come anche alle riduzioni dei feretri. Tutto ciò crea grossi problemi, anche di spazio. Con questo passo temo si voglia privatizzare tutto il cimitero. Per adesso, con la politica della Cdl, passiamo da un servizio aperto ad uno nullo. Ciò che mi preoccupa maggiormente, è che questo servizio pubblico è ben funzionante e privatizzarlo sarebbe un errore, come lo è stato la vendita della farmacia comunale�?.
Il direttore del cimitero, Alessio Panfini, assicura che si tratta di un momento di transizione che entro pochi giorni dovrebbe risolversi: “A causa di una nuova legge, la gestione dei rifiuti ospedalieri necessita di un’autorizzazione particolare che la vecchia ditta addetta all’incinerazione non possedeva. Per questo motivo, per il nuovo anno, aveva proposto condizioni economiche stratosferiche che non si potevano accettare. La PicenAmbiente si è offerta di gestire la cremazione per la stessa cifra del 2004: per questo è stata scelta�?. La società partecipata, inoltre, aveva proposto di innovare tecnologicamente gli impianti tanto da rendere possibili più cremazioni durante il giorno e di sostituire i combustibili: da gasolio a gas. Per quanto riguarda il licenziamento di un operaio, Panfini afferma che la PicenAmbiente ha già contattato l’esperto che, con buone probabilità, tornerà presto a svolgere il suo lavoro.