NAPOLI – Il Martina da ieri sera alberga all’ ultimo posto, solitario, della graduatoria del girone B. Preventivabile la sconfitta al San Paolo dove il Napoli non poteva permettersi di farsi sfuggire tre punti che ora lo tengono non troppo distante dal treno play off. I biancazzurri pugliesi però avrebbero potuto tentare con maggiore convinzione di approfittare dell’ambiente favorevole in cui si sono ritrovati: i quasi 25.000 dell’impianto di Fuorigrotta hanno infatti aspramente contestato gli azzurri reduci dalla figuraccia dello Zaccheria, appena quattro giorni prima, i quali hanno pagato dazio sfornando l’ennesima prestazione sottotono.
Mister Sauro Trillini – un misero punto in tre gare da quando si è insediato sulla panchina del sodalizio della valle d’Itria – in Campania propone un Martina schierato con un 3-4-2-1 che prevede Ongfiang e Musetti a supporto dell’unica punta Da Silva, il quale al cospetto di Ignoffo e Savino trova parecchie difficoltà a rendersi pericoloso come suo solito. Ma è un po’ tutta la squadra a palesare una manovra lenta, prevedibile e (di conseguenza) sterile. Il gol del partenopeo Varricchio – una bella girata al 5’ del primo tempo su cross dello sgusciante Toledo – mette subito in crisi la formazione ospite che nei restanti 85 minuti non riesce a costruire una palla gol degna di questo nome. Un match nervoso, contratto, poco spettacolare, tirato sino alla fine. Gli sbadigli la fanno da padroni.
Note negative per il Napoli (anch’esso eccessivamente contratto e lento) – rientro di Pozzi (dopo due mesi e mezzo) a parte – come pure per i pugliesi che tornano dal San Paolo con la certezza che di questo passo, nella migliore delle ipotesi, sarà play out. Troppo evidenti le carenze in fase offensiva e non può bastare una ripresa leggermente migliore – Trillini si è fatto sentire negli spogliatoi? – della prima frazione di gioco, col tecnico biancazzurro che prova a rimescolare le carte mandando in campo De Martis e Gavioli al posto degli spenti Musetti e Pezzulli; il tentativo di pervenire al pareggio è vano: Belardi in pratica non corre mai seri pericoli.
Il tecnico ospite dopo il 90° nonostante la sconfitta nel complesso ha gradito la prestazione dei suoi: “Siamo stati in partita fino alla fine – dice mister Trillini – anche se conoscevamo la differenza tra la rosa del Napoli e la nostra. Paradossalmente, però, si è verificato quello che temevo: nei primi 5 minuti abbiamo pagato l’ effetto San Paolo. Evidentemente, in avvio di gara, tremavano le gambe a tutti i miei giocatori e i primi 5 minuti sono stati fatali. Il Napoli veniva da una settimana particolare e il vantaggio gli ha dato la giusta carica. Comunque, fino al 90° abbiamo creato anche qualche problema al Napoli, sfiorando il gol con un colpo di testa di Lisuzzo. Di certo non pensavamo di venire qui a fare calcio – champagne, ma abbiamo fatto la nostra parte?.
Bicchiere mezzo pieno dunque per l’allenatore del Martina che in chiusura di intervista rilascia una dichiarazione in merito al futuro della sua squadra: “Nel complesso ho visto nei miei ragazzi determinazione e voglia di lottare. L’ importante è che credano nel lavoro che si fa senza abbattersi. Il campionato è ancora lungo e dobbiamo giocarcelo fino all’ ultima goccia di sudore con umiltà?.
Il Martina schierato da Sauro Trillini a Napoli:
(3-4-2-1) Narciso, Creanza, Chiarini, Lisuzzo, Pizzulli (76` Gavioli), Tassone, Lanzillotta, Chiarotto (85` Novello), Da Silva, Ongfiang, Musetti (73` De Martis A.). A disposizione Brichetto, Ciminari, Lentini, Lovatin.
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