SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Rubavano assegni bancari e li utilizzavano per acquistare grosse forniture di materiali da diverse ditte della zona. La Polizia di S.Benedetto, dopo una lunga e complessa attività investigativa, è riuscita ad individuare e quindi a denunciare una banda di truffatori che agiva nella vallata del Tronto e nell’hinterland pescarese. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dal Dirigente del Commissariato locale, Marco Fischetto.
Nell’attività illecita risultano coinvolte sei persone: B.M., di Avezzano, 42 anni; B.G., di Siracusa, 42 anni; P.G., 44enne di Pescara; C.A, venezuelano di 45 anni; D.P.F., 49 anni, di Pescara e, infine, S.A., 35enne rumena. I componenti della banda sono tutti indagati a piede libero in concorso per i reati di furto, falsificazione di titoli di credito e ricettazione.
Le indagini del Commissariato locale sono partite dalla segnalazione di una ditta di Centobuchi, a cui la banda si era rivolta per ordinare un’ingente fornitura di materiale, pagata con assegni rivelatisi, ad un successivo riscontro, contraffatti. Le forze dell’ordine hanno ricostruito nei minimi dettagli la truffa. I responsabili del raggiro sottraevano nei modi più disparati gli assegni bancari per poi falsificarli, riproducendo fedelmente le firme apposte sui documenti e le eventuali girate; in particolare, per la contraffazione dei titoli di credito si servivano di uno scanner. I materiali acquistati con gli assegni falsi venivano quindi rinveduti al miglior offerente.
Nella ‘rete’ dei truffatori sono cadute diverse aziende della vallata del Tronto e ad alcune ditte del pescarese. Alcuni componenti della banda, per rendere più credibile la propria attività, si presentavano ai potenziali clienti come architetti o imprenditori. Il raggiro non ha risparmiato nemmeno alcune banche della zona. Per riscuotere gli assegni, i malviventi utilizzavano una ‘tecnica’ semplice ma al tempo stesso ingegnosa: si presentavano agli sportelli degli istituti di credito intorno all’orario di chiusura, evitando in tal modo ‘fastidiose’ verifiche degli assegni.
Il giro d’affari si è rivelato davvero redditizio per la collaudata organizzazione criminale. Dalla documentazione dei titoli di credito rinvenuti la Polizia di San Benedetto ha accertato che l’attività della banda nella nostra zona ha prodotto un ‘utile’ di circa 20 mila euro. Tra le persone coinvolte nella truffa, un ruolo di spicco spetta senza dubbio al 42enne B.M., originario di Avezzano, personaggio già noto alle forze dell’ordine; il suo ‘curriculum’ è di tutto rispetto: l’uomo ha, infatti, precedenti per truffa, sfruttamento della prostituzione, violenza, percosse e altri reati. La Polizia ritiene che B.M. fosse a tutti gli effetti la ‘mente’ della banda.
L’attività della Polizia ha portato lo scorso 1° dicembre al ritrovamento di un coltello, trovato in possesso di M.T, macedone di 20 anni. Il giovane era guida della sua auto quando, in Viale Gramsci, una volante lo ha fermato per un normale controllo. In seguito ad un’accurata perquisizione, l’uomo è stato trovato in possesso della pericolosa arma da taglio. Per lui è scattata immediata la denuncia all’autorità giudiziaria.