NOME: S.p.a.l. (acronimo di Società Polisportiva Ars et Labora)
COLORI SOCIALI: maglia azzurra a strisce verticali, calzoncini azzurri e calzettoni bianchi
ANNO DI FONDAZIONE: 1907
CENNI STORICI: la Spal è, non ci fosse il Napoli, la squadra di terza serie più blasonata: ben 22 campionati nella massima serie – 5 nel periodo pre-bellico, 17 in quello successivo al secondo conflitto mondiale, ininterrottamente dalla stagione 1951-’52 a quella datata 1967-’68 (con la sola parentesi cadetta nel ’64-’65) .
La società ferrarese nasce in un oratorio di salesiani nel 1907, da principio come un semplice circolo culturale; nel 1912 la componente sportiva si scinde e dà vita alla Società Polisportiva. La prima partita ufficiale viene disputata solo nel ’19 (Spal-Triestina 1-4); appena un anno dopo i ferraresi partecipano al primo campionato di serie A di quei tempi, diviso in otto gironi.
Nel ’25 la retrocessione e quindi l’inizio di un lungo periodo di anonimato nelle serie inferiori. Nel ’39 si arriva addirittura ai cambi di nome e colori sociali: A.C. Ferrara e maglie bianconere. Proprio in quegli anni però comincia la leggenda di cui si è potuta fregiare una squadra ed una città: Paolo Mazza – al quale è stato intitolato l’impianto di corso Piave – nella stagione ’36-’37 arriva a sedere sulla panchina estense ed inaugura, a sua insaputa, un lungo matrimonio col club ferrarese che durerà ben quarant’anni: prima farà l’allenatore, poi rivestirà il ruolo di direttore sportivo ed infine, nel ’46, quello di presidente, carica che ricopre sino al 1976. Paolo Mazza incarna una di quelle figure del calcio di provincia che legarono il proprio nome indissolubilmente alle sorti della propria squadra: da dirigente riuscì a concludere delle brillanti operazioni di mercato, volte sia alla scoperta di giovani talenti, sia alla valorizzazione degli stessi. Alcuni esempi? Il portiere Bugatti, Armando Picchi, Saul Malatrasi, Carlo Mattrel, Beniamino Di Giacomo, Fabio Capello, Albertino Bigon. Da presidente rivestì infine la figura del padre-padrone dal prorompente carisma.
Furono proprio quelli gli anni d’oro per i colori biancazzurri e quando Mazza lasciò la poltrona di presidente, la Spal iniziò un inesorabile declino che culminò con la retrocessione in C1 nell’82 (da allora la Spal è sempre stata inserita nel girone A) e addirittura in C2 nell’89. Il ritorno in terza serie avviene due anni più tardi, dopo che nel ’90 alla presidenza del club era arrivato Giovanni Donigaglia. Splendida “doppietta�? l’annata successiva che termina con la riconquista della cadetteria. Immediato però il ritorno all’inferno della C dove i biancazzurri legheranno – in maniera poco fortunata – il proprio nome ai primi play off mai disputati nella storia del calcio italiano: è la stagione ’93-’94 e gli emiliani soccombono di fronte al Como. Ancora “fatal Como�? nel ’96, quando gli estensi vengono bloccati dai lariani in semifinale. L’anno dopo mesta retrocessione in C2, dove gli estensi restano per una sola stagione.
Al termine del campionato di C1 edizione ’98-’99 i biancazzurri conquistano la Coppa Italia di C, categoria nella quale hanno giocato fino ad ora, con il cambio di girone avvenuto la scorsa estate.
Attualmente a ricoprire la carica di presidente – Donigaglia ha mollato nel 2002 – c’è Lino Di Nardo, uomo di fiducia della famiglia Pagliuso che due anni fa ha prelevato il sodalizio di corso Piave.
CITTA’: oltre 130.000 abitanti. Ferrara è un importante centro dell’Emilia di notevole patrimonio storico-artistico, conservato all’interno della cinta muraria medievale. Tra i monumenti più importanti spicca il Castello Estense risalente al XIV secolo. Nelle vicinanze si trovano il Palazzo Comunale, il Palazzo Arcivescovile e l’imponente Cattedrale. Via delle Volte testimonia il passato della città medievale, mentre in corso Ercole I d’Este danno sede il Museo del Risorgimento e della Resistenza, Palazzo dei Diamanti, e Palazzo Turchi di Magno. In via Scandania si trova il Palazzo Schifanoia, uno dei principali monumenti cittadini.