Assoalbergatori. Il predestinato alla presidenza sarebbe Nelson Sulpizi, presidente uscente e più votato del nuovo consiglio. Pare però che non voglia assolutamente prolungare il suo mandato, nonostante questa sia la volontà della quasi totalità dei consiglieri eletti. Il fatto strano è che non si intravvedono altri pretendenti ad una carica che sarà onerosa ma anche molto importante per una città in cui gli alberghi superano quota cento. Provo a chiedermi perché. Secondo me l’associazione degli albergatori è gestita ancora in modo ‘artigianale’. Nel presidente non si vede l’uomo a cui affidare programmazione e anche investimenti (parola quasi sconosciuta per la categoria!) ad occhi chiusi (o quasi). Lo si ritiene un contenitore dell’amministrazione ordinaria oppure colui che deve risolvere i problemi di chi ha pagato la sua brava quota d’iscrizione. Mi permetto di dire che è un modo dilettantistico di gestire una risorsa il cui fatturato complessivo si misura in milioni di euro. Buoni imprenditori sono coloro che, associandosi, affidano il proprio futuro a persone capaci e di fiducia che (a tempo pieno è meglio e con retribuzione legata ai risultati) giornalmente spremono le proprie meningi per mantenere la categoria all’altezza dei tempi. Tempi che non sono evidentemente ancora maturi, lo diventeranno quando albergatore farà definitivamente rima con imprenditore. Oggi purtroppo non è ancora così (eccezioni, in aumento, a parte) e ne risente anche l’andamento turistico. Un’idea? Me l’hanno suggerita le vicende della Lega Calcio che, pur avendo connotati diversi, stanno portando ad un gestione trasparente e più adeguata ai tempi. Della Valle & C. hanno proposto la seguente struttura di vertice: un presidente di garanzia (un albergatore nel nostro caso), un amministratore delegato stipendiato (anche non albergatore) ed un comitato composto da presidenti di società (titolari di alberghi).