SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La dodicesima giornata nel girone B – quella che finora ha regalato il minor numero di reti: appena otto – dice Rimini. I biancorossi accennano alla prima vera fuga di questo torneo: dopo la faticosa, ma meritata, vittoria contro il fanalino di coda Cittadella – ottenuta tra l’altro senza il bomber Muslimovic; adesso i successi al Romeo Neri salgono a quota 5, frutto di ben 16 reti – i romagnoli sopravanzano l’Avellino di 4 punti. Vantaggio non abissale, ma certamente significativo. Gli uomini di Acori se non si faranno prendere da ansie e timori sino a questo momento sconosciuti, hanno tutti i numeri per recitare il ruolo di prima della classe fino a maggio.
A.A.A. Cercasi squadra in grado di fermare la corsa del Rimini. Avellino a parte – al Comunale un pizzico si sfortuna e le svariate assenze (Vastola, Riccio, D’Andrea, Montezine, Sorrentino e Rastelli, quest’ultimo infortunatosi a partita in corso) hanno permesso ad un grintoso e volitivo Teramo di incamerare un buon punto – dietro non paiono (per ora) esserci compagini veramente dotate di un’organizzazione di gioco tale da poter far paura alla capolista.
La terza forza del torneo, la Reggiana, ha sudato le classiche sette camicie per avere ragione di una Vis alle prese col consueto endemico problema del gol; ieri però ci si è messo Paoletti (non è una novità; ha compiuto due veri e propri miracoli allo scadere del match) a negare il tutto sommato meritato pareggio ai marchigiani. Tino Borneo si è confermato gran rapinatore delle aree di rigore avversarie e con una zampata delle sue ha regalato agli emiliani una vittoria di assoluto valore in attesa di ospitare, tra sette giorni al Giglio, proprio il Rimini.
Giornata estremamente positiva per il Padova che mette k.o. un inguardabile Napoli Soccer. Mister Ventura nel dopo-gara avrà di che bacchettare i suoi puntando il dito contro il carattere (non) messo in mostra sul tappeto verde dell’Euganeo. Gli azzurri, alle prese con problemi di infortuni e con una condizione psico-fisica assolutamente deficitaria, non sono ancora quel “Napoli in love�? auspicato dal patron De Laurentiis negli spogliatoi del San Paolo nove giorni fa. Non è detto che i paventati (e sicuri) innesti di mercato del prossimo gennaio conferiscano di botto ai partenopei le parvenze di una squadra. Ora come ora non ne ha.
Sorrisi, al contrario, sulla sponda biancoscudata e non potrebbe essere altrimenti visto che i patavini debbono fare a meno da diverso tempo di almeno tre-quattro elementi di valore a partita (ieri, dopo un mese e mezzo, si è rivisto Cecchini).
Il Lanciano esce dal Recchioni con le ossa rotte: i frentani non hanno giocato male ma i padroni di casa stanno vivendo un “magic-moment�? che li ha proiettati in piena zona play off. Non sorprende insomma il risultato in terra marchigiana proprio alla luce dello stato di forma e del gioco mostrati ultimamente dalla banda di mister Cari. I rossoneri avranno modo di rifarsi, la sconfitta di ieri non modifica di una virgola le loro ambizioni.
A braccetto con i gialloblù troviamo la Samb, troppo timorosa nel primo tempo di Chieti. I neroverdi meritano il punto ma evidenziano le solite amnesie negli ultimi sedici metri: un goleador di razza risolverebbe tanti dei problemi del tecnico Donati. La squadra di Ballardini dal canto suo dopo 45 minuti di contenimento, nella ripresa produce almeno tre ghiotte palle-gol; Cigarini, Vidallè e Bogliacino sembrano però non avere troppa “fame�?. Occasione perduta, ad insistere si poteva tornare dall’Abruzzo con più “fieno in cascina�?. Ha ragione Mastellarini senior a lamentarsi.
La Spal (prossimo avversario dei rossoblù) ed il Benevento si dividono la posta in palio allo stadio Mazza. Va di lusso agli estensi che orfani di Consonni e con un Pirri a mezzo servizio subiscono per gran parte della gara le smanie corsare dei sanniti: un salvataggio sulla linea, una traversa e diverse altre favorevoli occasioni gettate alle ortiche da Molino & C. E alla fine i biancazzurri Selva (al rientro dal primo minuto) e Altobelli avrebbero anche potuto beffare la squadra di Benedetti.
Altro pareggio a reti bianche quello andato in onda al Tursi di Martinafranca tra i locali ed il Foggia. Si affrontavano le due panchine più bollenti dell’intera terza serie: al 90° Giannini e Chiancone possono tutto sommato ritenersi soddisfatti. Gara in ogni caso avara di emozioni, le uniche due della giornata le regalano il pubblico di casa – in sciopero la curva biancazzurra che ha disertato il proprio settore per protestare contro la decisione della società di tenere n organico il portiere Narciso, aggredito al ritorno da Avellino – ed l’estremo difensore ospite Marruocco che si inventa rigorista e toglie Oliveira, o chi per lui, dall’imbarazzo di calciare una palla che scottava maledettamente.
Nell’anticipo televisivo di venerdì scorso infine, il Sora ha avuto la meglio su un apatico Giulianova: i ciociari apparsi senza ombra di dubbio maggiormente motivati e più brillanti, non hanno faticato oltremodo a capitalizzare il gol di Bricca al 23° del primo tempo. I giallorossi distano appena 3 punti dal fanalino di coda Cittadella.