SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si sono svolti oggi pomeriggio, alle ore 15, presso la cattedrale Madonna della Marina, i funerali di Massimo Bruni, “Cioffi�? per gli amici, lo storico ultras della Sambenedettese scomparso la scorsa notte, dopo essere rimasto in coma per oltre un anno e mezzo; il tragico incidente occorsogli (un volo di sette-otto metri dal secondo anello della Curva Nord), il 4 maggio 2003 in occasione della gara di campionato contro l’Aquila, gli è stato fatale: a nulla sono servite le cure nei diversi centri ospedalieri – a Torrette, al Santo Stefano di Potenza Picena, all’Ospedale Civile e infine all’Istituto San Giuseppe di San Benedetto.
Una delegazione di ultras, in particolare appartenenti all’Onda d’Urto, il gruppo di cui Massimo era stato uno dei fondatori nel lontano 1977, ha organizzato un breve corteo che è partito dall’Istituto San Giuseppe ed è giunto sino alla cattedrale Madonna della Marina, dove c’erano ad attendere la salma del povero Ciofffi i parenti, gli amici, tanti tifosi della Samb e la società nelle persone di Mastellarini padre e figlio, Vincenzo D’Ippolito, Remo Croci, Michele Scaringella, Nazzareno Marchionni, Francesco La Rosa, Tiziano Manfrin. In rappresentanza della squadra rossoblu c’erano invece Signoriello e Favaro. Infine segnaliamo la presenza del sindaco Martinelli, degli assessori Gabrielli e Tassotti, oltre all’ex presidente della provincia di Ascoli Pietro Colonnella.
A celebrare la messa Don Luciano Paci assieme a Don Stefano Lo Iacono. In apertura della stessa è stata data la parola ad un caro amico di Massimo, il quale ha letto, con voce sovente spezzata dalla commozione, un toccante e sincero pensiero per l’amico scomparso. Poi lo stesso parroco ha intrapreso una lunga omelia in cui ha parlato di Samb, della passione per lo sport e di tifo, ma anche delle sofferenze e della solitudine patita nel corso della sua esistenza da Cioffi.
Davanti all’altare la bara di Massimo si è riempita in breve di sciarpe rossoblù, della Samb e degli amici di Civitanova, biancoverdi (presenti due tifosi di Avellino) e biancorosse (appartenenti ai ragazzi di Rimini); sopra questa stoffa la maglia numero 6 della Sambenedettese, la sua ragione di vita. Arrivati in riviera anche una piccola delegazione di ultras ascolani, i quali però hanno preferito non posare alcun vessillo bianconero sulla salma.
Dopo la messa, le lacrime e l’ultimo saluto a Cioffi il feretro è stato portato fuori della chiesa dove dei sinceri applausi hanno onorato l’ultras rossoblù; Onda d’Urto e soci si sono fermati a ringraziare di cuore i tifosi di Avellino, giunti dalla Campania “per onorare l’uomo e l’ultras, a nome della Curva Sud irpina�?, come hanno tenuto a precisare. “Ci fossimo scontrati dopo la partita di una settimana fa, saremmo venuti lo stesso, perché è giusto rendere omaggio a un ragazzo che ha reso grande una delle migliori curve del panorama nazionale�? , hanno concluso.
Letteralmente commossi i tifosi di casa nostra che se potevano mettere in preventivo i gesti compiuti da riminesi, ascolani e civitanovesi, mai avrebbero pensato che in un giorno lavorativo due tifosi si sarebbero sorbiti oltre 300 chilometri pur di onorare la memoria di un ultras rivale.
Peppe Pallesca, esponente di spicco dell’Onda d’Urto dice in proposito (potete anche ascolare integralmente l’intervista audio): “Un gesto toccante e indimenticabile, per noi e per Massimo, come del resto i tanti messaggi su internet inviati da tutta Italia. Il ricordo più bello che mi rimarrà di lui? La sua spigliatezza, la voglia di fare, il suo essere sempre in prima linea, in casa come in trasferta. Sempre disponibile, sempre pronto a dare battaglia. In occasione della prossima gara casalinga contro la Spal organizzeremo senz’altro qualcosa per onorarne la memoria. Spero davvero che la Samb ed il Comune faranno il possibile per intitolare la Curva Nord a Cioffi�?.
COMMENTI. Numerosi i commenti della tifoseria su questo sito, oltre che su www.tifonet.it/ultrassamb (dall’intera Italia). Altri commenti si trovano nell’articolo “Chiamiamola Curva Massimo Bruni“. Tutti i commenti saranno integralmente pubblicati anche sul prossimo numero del settimanale “Sambenedettoggi-Riviera delle Palme News”
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Era la fine degli anni ’70, il calcio non era quello che conosciamo oggi, ed il tifo era un coro ritmato: sam-ba, sam-ba, sam-ba..
La sera serviva pizze e birre alla pizzeria Stella Artois, la domenica pomeriggio arrivava allo stadio in bicicletta. L’impermeabile stretto in vita, il caratteristico baschetto (blu, se non ricordo male) in testa, la motivazione ferrea di chi fa qualcosa di maledettamente importante. Non gli ho mai parlato, ma con la sua scomparsa tramonta definitivamente un’altra parte della mia gioventù. Addio, Cioffi!
E’ bene che questi gesti ammirevoli delle tifoserie abbiano spicco tanto quanto episodi meno nobili. Che non si parli di tifoserie solo quando accadono eventi spiacevoli!!!!