SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Samb con il cuore, l’Avellino con la mente. Questa è la sintesi di un’altra partita che vede i rossoblù comunque applauditi al termine dell’incontro (e sono dieci su dieci, compresa la sfortunata sconfitta con la Vis), non fosse altro perché quelle magliette rosse e blu sono, al termine dei novanta minuti, sempre intrise di sudore – e, ieri, anche del fango del “Riviera�?.
Perché se i “ragazzini terribili�? di mister Ballardini corrono, corrono e corrono, non sono da meno alcuni tra gli elementi più esperti di questa Samb, come Colonnello, un gladiatore sulla fascia sinistra, Tedoldi, esterno destro o sinistro capace di far legna e di giocare di fioretto all’occorrenza, o Vidallè, un combattente da area di rigore (scintille tra lui e il difensore irpino Criaco negli spogliatoi).
La gara di ieri è stata la miglior partita casalinga giocata dalla Samb quest’anno: migliore rispetto al pari con la capolista Rimini (zero a zero anche lì con un prato forse ancor più malridotto) o al tre a zero rifilato al malcapitato Benevento. Perché la Samb ha menato la danza finché le gambe lo hanno consentito, costringendo sovente l’Avellino, apparso comunque una corazzata di muscoli ed esperienza, sulla difensiva.
Poche le occasioni da gol, ma le migliori sono di marca rossoblù, con i due siluri con cui Martini e Taccucci hanno bombardato Cecere, costretto ad interventi in due tempi. Spadavecchia, oltre ad uno spavento per un intervento fuori tempo di Ghirardello, ricorderà la partita per i tacchetti di Rastelli e i punti di sutura conseguenti. Per il resto, nel secondo tempo, le due squadre hanno pensato prima di tutto a restare in piedi nella poltiglia del “Riviera�? (e il rigore invocato da Rastelli ci è sembrato inesistente).
Domenica prossima c’è la trasferta storica di Napoli: la Samb non si reca al San Paolo da oltre quarant’anni; è pronto l’esodo rossoblù (“2.500? Saremo di più!�?, parola di Mastellarini) al cospetto della favorita numero uno per la vittoria del campionato, non fosse altro per il blasone.
Purtroppo il Napoli è attardato rispetto alla capolista Rimini e nelle ultime ore sta montando sempre di più la teoria che la squadra partenopea sia sfavorita dagli arbitraggi. Polemiche tipiche in Serie A, che crediamo non abbiano ragione di essere in terza serie, anche perché una squadra e una città come Napoli non hanno bisogno di questo tipo di lamentele (e dire che ieri il “Corriere dello Sport/Stadio�? dettagliava tutti i presunti torti subiti dal Napoli dalla prima di campionato, comprese le “ammonizioni dubbie�?, trattamento che mai nessuna squadra di Serie C è riuscita ad avere).
Lo stesso Ballardini ha risposto con un laconico “No comment�? ad un giornalista campano che ieri accennava alle lamentele di Ventura, allenatore del Napoli. Sarebbe bello non pensarci più.