GROTTAMMARE – Il mito di Narciso è vivo? Il bel giovane che, come ricordato dall’assessore alla cultura di Grottammare Enrico Piergallini citando “La metamorfosi�? di Ovidio, faceva innamorare di sé donne e uomini, che rapporto ha con i tempi in cui viviamo?
È stato questo l’interessante tema attorno al quale hanno esposto le loro opinioni, oltre all’assessore Piergallini, il sociologo Renato Novelli, lo psicologo Franco Lolli e il poeta Lucidio Santoni. Il tutto è avvenuto davanti ad una platea molto numerosa (circa duecento persone) convenuta presso la Sala Kursaal di Grottammare in occasione dell’inaugurazione della mostra pittorica “Sul Narcisismo�? di Marco Fulvi (così chiamata perché consistente in una serie di autoritratti).
“Il mito di Narciso è morto – ha detto Novelli – perché Narciso di fronte all’acqua che lo rifletteva vedeva il nulla. E la nostra società attualmente è assolutamente narcisistica.�? Interessanti sono stati i riferimenti di Novelli al marxismo e all’opera di Robert Louis Stevenson “Il dotto Jeckill e miste Hide�?, in cui l’ingresso della scienza consente l’avvento di una società narcisistica e del suo “orribile�? doppio. “Siamo nell’epoca dell’amore liquido – ha concluso Novelli – tutte le relazioni sono fluide e incerte: temo che sia così per il troppo narcisismo che ci impedisce di relazionarci all’altro.�?
Franco Lolli ha preso lo spunto dal tema dell’autoritratto come atto artistico dove l’oggetto si fonde con il soggetto. “Potrebbe sembrare il contrario rispetto al narcisismo – ha dichiarato Lolli – tuttavia questa fusione rappresenta il punto culmine per un artista.�? Lolli, citando Freud e quindi Lacan, ha introdotto il tema dello specchio attraverso una interessante descrizione: e nell’autoritratto si compierebbe l’atto di ritrarsi non come ci si vede ma come gli altri dicono di vedersi, come avviene esattamente la prima volta che un bambino si vede allo specchio (è il genitore che gli indica che quell’immagine lo rappresenta).
Lucidio Santoni ha invece compiuto un’analisi basandosi sulla contemporaneità della società narcisistica: dai tormentoni canzonettistici ai reality show che sarebbero l’esposizione nuda del narcisismo. Santoni ha citato un verso del poeta Petacco: “Stanco di essere soltanto nostri�?, e ha concluso il suo intervento recitando due poesie di Federico Garcia Lorca, “E dopo�? e “Congedo�?.