NOME: Teramo Calcio
ANNO DI FONDAZIONE: 1913
COLORI SOCIALI: maglia a strisce verticali rosse e bianche, calzoncini e calzettoni bianchi
CENNI STORICI: Una storia calcistica, quella teramana, interamente costellata dalla serie C. La terza serie è in effetti il risultato più prestigioso per gli abruzzesi e se volessimo attingere ad un ipotetico quanto fantasioso “albo d’oro�? saremmo costretti a citare due vittorie di altrettanti campionati di C2 (’85-’86 e ’01-’02).
Gli ultimi 25 anni “pallonari�? in quel di Teramo hanno regalato più dolori che gioie: quarta serie in prevalenza, un “viaggetto�? in serie D, dopo la sconfitta nello spareggio con Valdagno e Cerveteri: addirittura le tre squadre finirono il girone all’italiana con lo stesso punteggio di 2 punti e si dovette ricorrere al sorteggio per escludere una squadra (Valdagno), mentre nella sfida secca il Cerveteri battè il Teramo 2-1 (stagione ’91-’92).
La tanto sospirata C1 arriva un anno dopo, in virtù di un inseguimento durato la bellezza di 15 primavere. C’è voluta la gestione Malavolta – insediatosi nella seconda metà degli anni Novanta – per dare la scossa. Infine il sogno della B accarezzato nell’annata 2002-03: il Martina ha però la meglio sui “diavoli rossi�? nella semifinale play off.
L’anno passato invece il torneo dei teramani è stato assai più tribolato, anche se alla fine la squadra di Zecchini ha saputo tirarsi fuori da zone di classifica non troppo rassicuranti.
La stagione in corso è partita male in casa biancorossa: l’esonero di Zecchini dopo appena 90 minuti, l’arrivo di Foschi, ex tecnico di Novara e Ancona (per poco), non ha sinora dato i frutti sperati. La debacle di due domeniche fa all’Angelini di Chieti è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: dimissioni del direttore sportivo Traini e contestazione da parte degli ultras all’allenatore dei “diavoli�?. Sette giorni fa il pari casalingo nell’altro derby col Giulianova. Si attendono tempi migliori…
STADIO: il vecchio “Comunale�? (costruito nel lontano 1925) è certamente poco adatto anche per la serie C, però ha il suo fascino, vuoi per la vicinanza degli spalti al campo di gioco, vuoi per le ridotte dimensioni del terreno e dell’intero impianto. Fatto sta che lo stadio biancorosso è un campo ostico per tutti, dal quale non è cosa semplice uscire vittoriosi. Una capienza pari a 4660 posti – e peccato che la media dei tifosi di casa non sia impressionante (si aggira sempre intorno alle 2500 unità), altrimenti farebbe ancora più “caldo�? – ed un ambiente raccolto, che ti fa respirare gli umori ed il clima delle partite di una volta, di categorie magari minori ma più genuine, ruspanti.
La conformazione del Comunale dunque rappresenta senza ombra di dubbio un’arma – in senso sportivo! – di notevole valenza per il pubblico teramano e soprattutto per gli ultras di casa.
CITTA’: città di circa 51000 abitanti, Teramo è un antico centro abruzzese che venne fondato dai Petruzi. In piazza Martiri della Libertà si trova la cattedrale e nei pressi vi sono i resti del teatro romano del I secolo d.C. In corso dei Michetti troviamo la duecentesca chiesa di Sant’Antonio, a pochi passi dalla medievale Casa del Melatino e dalla chiesa di San Getulio (resti d’epoca romana). In piazza Caduti della Libertà si trova la chiesa della Madonna delle Grazie del XII secolo.
TIFOSERIA: quella biancorossa è una tifoseria che senza meno si fa rispettare in terza serie: è vero che i numeri, in casa come in trasferta, non sono sbalorditivi, però occorre relazionarli al bacino di utenza a disposizione, il quale non è elevatissimo se si pensa che Teramo città conta all’incirca 51000 abitanti e che l’Abruzzo vanta al suo interno diverse squadre di calcio che militano in serie professionistiche. Al quadro delineato aggiungiamo la limitata tradizione sportiva dei “diavoli�? ed ecco, come si diceva, che i sostenitori teramani vanno nel complesso apprezzati poiché seguono con calore e partecipazione la squadra del cuore. Da un punto di vista prettamente ultras poi la Est è decisamente migliorata negli ultimi anni, soprattutto a partire dal ritorno in C1 nella stagione 2001-02, dopo 15 anni di “inferno�? in quarta serie. Ma andiamo con ordine e riviviamo gli albori del tifo biancorosso.
Il fenomeno ultras a Teramo nasce intorno alla metà degli anni Settanta, quando uno sparuto gruppo di giovani fuoriesce dal “Club Biancorosso” che già operava dal 1971 nel settore distinti con un tifo più che artigianale. Comparvero allora in curva Est i primi striscioni, fra cui “Red White Panthers” e “hasta la victoria siempre”, il quale veniva portato da un gruppo molto impegnato politicamente che si riconosceva nella sigla C.U.C.E. (Commando Ultras Curva Est), le cui scritte a vernice e pennello sono ancora oggi visibili nei pressi dello stadio. Era il 1978, traspariva una netta colorazione politica che oggi non ha più riscontri.
Nel 1980 nascono i Devil’s Supporters che ancora hanno una stretta collaborazione col Club Biancorosso. Nell’84 ufficialmente nasce quello che ad oggi, tra alti e bassi , e’ stato ed e’ tuttora il gruppo più importante di Teramo: i Devil’s Korps i quali diedero subito una nuova impronta alla curva Est: un bandierone bellissimo che copriva l’intero settore ed uno striscione di 40 metri: “I ragazzi della Est, noi col tifo, voi col cuore”.
Nell’ 85 i 3/4.000 a Terni per lo spareggio per la promozione in C1 contro il Fano assistettero ad un esito negativo. L’anno dopo comunque e’ C1. Per assurdo con la promozione il gruppo si sfalda in seguito al ricambio generazionale, la guida della curva viene presa dalle Teste Calde (e’ il 1987), ma non tutte le trasferte vengono effettuate.
Dopo due anni di C1 è di nuovo C2, nella Est si assiste alla nascita di decine di gruppetti che si aggiungono ai D.K. e alle TC.
La società comincia ad avere problemi finanziari per cui il Teramo retrocede fra i dilettanti. Nel 93/94 i “diavoli�? vincono il campionato e tornano in C2: il tifo rinasce.
Nel 1998 nascono i Mods – gruppo che attualmente affianca e spalleggia i DK – mentre segnaliamo la dura contestazione al giocatore Manari, ex Giulianova, nel 2000: i Devil’s si isolano dal resto della curva e si sciolgono fino al momento della cessione del giocatore.
Attualmente, come detto in precedenza, le cose dal punto di vista dell’organizzazione vanno meglio – meno gruppi ma curva più unita – ed in generale la tifoseria abruzzese rimane come in origine una curva vecchio stampo, con lunghi striscioni, fumogeni, tamburi, bandiere cucite a mano e coreografie, magari semplici ed un po’ ripetitive, ma preparate artigianalmente.
Da rimarcare pure il fatto che il materiale DK è indossato solo da una ristretta cerchia di persone, ovvero quegli elementi che attraverso anni di militanza hanno dimostrato di meritare stima e fiducia. Nota di merito infine per la coerenza e la solidarietà dimostrate dalla Est nel corso degli anni riguardo il ricordo di alcuni ultras scomparsi (con striscioni ma anche coreografie a loro dedicate), i vari Teschione, Massimo e Francesco, quest’ultimo venuto a mancare giusto la stagione scorsa.
I Devils per loro scelta non hanno alcun tipo di rapporto con altre tifoserie – a parte le due amicizie con lancianesi e martinesi – mentre i Mods sono amici con gli Ingrifati Perugia. Molte al contrario le rivalità: su tutte domina quella verso i giuliesi e tutti i loro gemellati. In generale ci sono pessimi rapporti con le tifoserie abruzzesi e marchigiane: teatini, aquilani (amici dei giuliesi), sambenedettesi, civitanovesi, maceratesi e jesini. Altre tensioni sono nate nel corso di diversi campionati combattuti come nel caso di ternani, aretini e viterbesi.