Qual è il suo parere sulla situazione politica attuale della maggioranza?
I problemi di questa maggioranza non sono recenti, sono maturati con la nascita della coalizione e tuttora sono irrisolti e tacitati. Certo, la responsabilità politica della crisi attuale deve essere attribuita in buona parte all’evidente sconfitta elettorale subita da Scaltritti lo scorso giugno. Riguardo al mio vecchio partito, Forza Italia, credo sia penalizzato da una gestione troppo umorale, diretta spesso contro le persone. Tornando alla coalizione, il sindaco ha esercitato tardi le sue prerogative, se avesse preso in pugno prima la situazione molti problemi sarebbero stati risolti. Resta un problema di fondo: in molte persone non c’è una passione reale per la politica ma solo il desiderio di lottare per il potere.

Il nodo della crisi sembra legato al caso ‘Sestri’ e alla conseguente presentazione del nuovo PRG. Cosa ne pensa?
Il problema del PRG è legato direttamente al suo iter formativo. Non dobbiamo essere ingenui: sappiamo che i partiti sono collegati a gruppi di potere che hanno forti interessi sulla nascita del nuovo Piano Regolatore. Certo, questo non può essere un buon motivo per tenere la gente all’oscuro di tutto. La discussione sul PRG non può restare sotterranea ma dovrebbe emergere in modo chiaro e trasparente

Quali sono attualmente i suoi rapporti con Giunta e maggioranza?
Non c’è più alcun rapporto. Dopo la mia uscita dall’esecutivo ho deciso di pormi fuori dal partito e dalla coalizione. Sono l’unico ex assessore che ha fatto una scelta così radicale, proprio per questo non ho ottenuto alcun ‘posto al sole’ dal partito. A distanza di un anno non riesco nemmeno a pensare di condividere un passaggio amministrativo con l’attuale Giunta.