ANNO DI FONDAZIONE: 1920
COLORI SOCIALI: maglia e calzoncini bianchi con risvolti rossi.
CENNI STORICI: la società romagnola non ha dalla sua una grandissima tradizione, almeno per quanto riguarda gli ultimi anni. Il traguardo più prestigioso si chiama serie B, “avventura�? di cui le maglie biancorosse si sono potute fregiare in tre circostanze: nel ’76 e nei due tornei consecutivi edizione ’80-’81 e ’82-’83. Il resto della storia del Rimini è fatta di cronache dai campi della serie C, con allenatori però di un certo calibro che si sono avvicendati sulla panchina del Romeo Neri: dal “mago�? Helenio Herrera (campionato ’76-’77), a Osvaldo Bagnoli (mister biancorosso nel torneo successivo), al “profeta�? Arrigo Sacchi (annata ’82-’83).
Gli anni Novanta sono croce e delizia per il popolo del tifo riminese. Il fallimento nel ’94 e la serie C1 inseguita con caparbietà dal ’97 al 2003. Cinque play off falliti (quello della stagione 2001-02 proprio a favore della Sambenedettese), poi al sesto tentativo – torneo 2002-03 – il Rimini di Acori prima si sbarazza del Grosseto e successivamente fa fuori il Gubbio. Arriva la tanto agognata C1 dopo la bellezza di 14 anni di “astinenza�?!
Play off anche l’anno passato (persi in semifinale coi cugini del Cesena), nel girone A; quest’anno la “migrazione�? nella divisione est, in un campionato tutto da scoprire per i colori biancorossi e per la tifoseria, attesa dal confronto con piazze (calorose) del meridione.
STADIO: “Romeo Neri�?. Stadio vecchiotto e fatiscente quello romagnolo. Costruito nel 1936 la capienza è abbastanza ridotta (8200 posti), ma sufficiente per il pubblico biancorosso che difficilmente fa registrare grosse presenze. Il settore coperto è quello di tribuna, mentre alle tifoserie ospiti viene assegnata parte della gradinata. Distante dal centro appena 1 chilometro è situato presso Piazzale del Popolo.
CITTA’: rinomata località balneare di quasi 130000 anime, offre non solo divertimento – diurno e notturno – per i giovani e i meno giovani, ma anche monumenti artistici di rilievo. Nel centro storico si trova l’Arco di Augusto, mentre procedendo su corso Augusto troviamo il Tempietto di Sant’Antonio da Padova e la Torre dell’Orologio. In via IV Novembre ha sede il Tempio Malatestiano, una delle maggiori realizzazioni architettoniche del Rinascimento, ed in Piazza Cavour possiamo ammirare il cinquecentesco Palazzo Comunale, i palazzi dell’Arengo e del Podestà e il Teatro Comunale.
TIFOSERIA: rispetto al bacino di utenza neanche tanto basso (130000 abitanti) la tifoseria biancorossa non vanta numeri da capogiro, ma Rimini, non dimentichiamolo, è realtà che offre molti svaghi oltre al calcio, che tra l’altro, a parte le tre datate partecipazioni al torneo cadetto, non ha mai regalato troppe soddisfazioni al pubblico di fede riminese.
In ogni caso il fenomeno ultras ha attecchito ben presto qui in Romagna ed il primo gruppo biancorosso di rilievo è stato la Fossa della Morte, presente negli anni Settanta. Il gruppo più importante però (attuale guida della curva, spalleggiato da Rimini Korps e da una serie di sigle minori) è la Falange d’Assalto Biancorossa, nata nel 1982 – l’esordio risale alla gara casalinga contro il Fano – ed ideale erede dei Panthers, gruppo al quale venne sottratto lo striscione proprio la stagione precedente dai marchigiani. Il nome del gruppo venne mutuato dalla curva di Catania e lo striscione realizzato, di ben 30 metri, costò 3.000.000 delle vecchie lire.
La storia della curva di Rimini è andata di pari passo con quella della squadra: il momento più difficile è infatti coinciso col fallimento di metà anni Novanta. La curva mezza vuota e le trasferte effettuate in poche decine di unità. Poi la rinascita verso la fine del decennio, l’esodo dei 4000 biancorossi – una delle trasferte più massicce di sempre nella storia del tifo biancorosso – ad Arezzo, nel 2000, per l’ennesimo play off perso, stavolta a favore della Vis Pesaro e la C1 guadagnata due anni fa. L’anno passato nel girone A Falange e c. hanno fatto una discreta figura, per calore e numeri: 1414 abbonati, oltre 3000 di media al Neri nel corso della stagione “regolare�? e 25000 spettatori complessivi nelle due gare di semifinale play off coi cugini del Cesena.
Rivali acerrimi dei biancorossi sono proprio i bianconeri di Romagna, oltre a Pesaro, Pistoia, Forlì, Bellaria e Riccione. Gemellaggio solidissimo con Onda d’Urto e Baldi Giovani di San Benedetto – unione che non è stata scalfita nemmeno dagli infuocati (sul campo) play off della stagione 2001-02 – caratterizzata da frequentissime “visite�? in Romagna come nelle Marche. Amicizie con Civitanova e Cattolica.
Quest’anno la Rimini sportiva sembra aver accolto bene la squadra di Acori che si è indubbiamente rafforzata – l’attaccante Muslimovic e il difensore Dario Baccin su tutti – e sta rispondendo anche in termini numerici: 1523 tessere (riaperta giusto questa settimana la campagna abbonamenti), quasi 500 i biancorossi all’Euganeo di Padova per l’esordio in campionato e 3500 persone circa al Neri, domenica scorsa contro la Spal.