SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Governo taglia i fondi alle Regioni, le Regioni alle Provincie e i servizi sociali peggiorano. E’ il caso del trasporto scolastico. A prescindere dalle scelte di campo e dal funzionamento del servizio stesso, si pone una questione istituzionale. �?Chi ha deciso sulle modifiche del suo funzionamento?�? Benito Rossi, capogruppo di An, conferma che, oltre a non essere passato nessun ordine del giorno in Consiglio Comunale, nemmeno la maggioranza è stata mai interpellata per queste questioni.
Mancanza d’informazione, innanzi tutto. Nessun genitore, infatti, era a conoscenza delle fermate, con dubbio gusto rinominate “punti di raccolta�?, tanto che all’arrivo dello scuolabus n.9 è sceso un solo bambino e un gruppo nutrito di genitori ha “assalito�? l’autista per avere più informazioni a riguardo. “Se questo è un modo per far organizzare i genitori privatamente per portare a turno i propri figli a scuola, riusciranno nel loro intento�?, queste le parole di Sergio Pezzuoli, Presidente del Comitato di quartiere Ponterotto, che lamenta anche il fatto che, come al solito, sono le zone periferiche a soffrire questi disservizi. “I punti di raccolta non sono segnalati e, ad esempio, in Via Montagna dei Fiori, dove ci dovrebbero essere tre punti, non esistono pensiline, panchine e marciapiedi.�?
Concordiamo col fatto che non si possa fornire un servizio individuale di trasporto scolastico ma sarebbe stato almeno il caso di affrontare il problema per tempo e, soprattutto, creare un dibattito con le forze politiche e i cittadini.