All’ultimo secondo, la Sambenedettese si è salvata. Sembra essere destino di questa società prendere le giuste decisioni solo quando è alla canna del gas. Capitò quando Gaucci decide di affidare la panchina a Stefano Colantuono, che portò la squadra in C1 con nove vittorie consecutive. E’ capitato quando Gaucci ha deciso che per il bene di tutti era meglio cedere. A persone che vogliono ricostruire, sopra quanto era restato degli anni gaucciani. I fasti di un tempo superati da incomprensioni, equivoci, scontri e polemiche che in poco tempo hanno distrutto la squadra. La scena dei tifosi che bucano le ruote del pullman affinché la squadra non andasse a giocare a Gualdo è ancora viva, ma quella Samb ormai è morta. Nel senso che ora tutto è nuovo. Tutto questo grazie all’abile Vincenzo D’Ippolito, il procuratore che in meno di quarantott’ore ha rifatto la squadra annunciando un acquisto ogni due ore, senza mai fermarsi. Nuovo allenatore, Davide Ballardini. 40 anni ed ex difensore del Parma. A San Benedetto per emergere. Prego, si accomodi mister. E con lei la ventina di acquisti che ha dato nuovi connotati alla squadra. Molti dei quali, anzi la maggioranza assoluta, di spessore. E in grado di riportare in alto la Samb. Ci vorrà un po’ di tempo, e in questo c’è solo da sperare che il nemico Gaucci faccia perdere altro tempo alla Federazione con le questioni relative al Napoli. La Samb in questo momento è la succursale della selezione disoccupati. Nel senso buono: non è ancora una squadra, per esserlo ci vorrà necessariamente del tempo, il tempo che Ballardini dia un’impronta ed un profilo al gruppo. Comunque, la crisi è passata, il futuro è di nuovo della Samb. Una pacca sulla spalla, in fondo, va anche allo sfortunato Vullo, “esonerato” prima del campionato per il succedersi degli eventi. Presto lo ritroveremo su un’altra panchina, a sfidare forse una Samb da vertice. Finalmente.

Fonte: tuttalac.it