SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Miss Italia, si apre il sipario. E’ partita ufficialmente ieri sera la selezione per l’elezione della bella tra le belle. Il Palazzo dei Congressi di San Benedetto ha ospitato la prima delle due giornate di prefinali, che porteranno alla scelta delle 77 ragazze, su un totale di 243 (23 miss regionalI hanno già ottenuto l’accesso diretto alla finale), che il prossimo 19 settembre si contenderanno, a suon di televoti, l’ambita corona di Miss Italia.
Come previsto, tutto è andato come da copione, secondo il collaudatissimo ingranaggio messo in moto dalla famiglia Mirigliani. A presentare lo spettacolo l’ex diva di ‘Non è la Rai’ Ambra Angiolini, che prima di dare il via alle danze ha voluto ricordare, con voce commossa, le vittime innocenti dell’attacco terroristico alla scuola di Beslan. ll pubblico presente ha raccolto l’invito, alzandosi in piedi e tributando un caloroso applauso alla loro memoria. Forse un minuto di silenzio sarebbe stato più opportuno ma tant’è, questo ci ha insegnato il Maurizio Costanzo nazionale. Ad affiancare Ambra sul palco c’era lo scrittore-comico Cristiano Militello, che ha provato, con scarsi risultati, a strappare due risate all’ingessato pubblico presente in sala.
Ad introdurre la serata le sei finaliste della scorsa edizione: tra loro spiccava la splendida Francesca Chillemi, che tra qualche giorno sarà costretta a cedere lo scettro. Per il resto, la serata è filata via liscia, senza sbavature e senza spunti degni di nota, tra sfilate (meglio definite ‘quadri moda’ per gli addetti ai lavori) a tema sulle grandi dive del cinema e banali domande rivolte alle Miss sulle loro aspirazioni attuali e future. Non poteva mancare, poi, la frase-tormentone affettuosamente pronunciata dalla manager di ferro Patrizia Mirigliani all’indirizzo delle ragazze: “Ricordatevi che è un solo gioco”. Memorabile. Ospiti d’eccezione dello spettacolo l’onnipresente Alba Parietti, ‘svestita’ di un abito che lasciava ben poco all’immaginazione, e il cantante Danny Losito, che ha presentato i suoi due ultimi successi.
Organizzazione perfetta, avevamo detto? Beh, per la verità qualcosa non ha funzionato. Ci spiace segnalare, infatti, che per ottenere il ‘pass stampa’ abbiamo dovuto sudare sette camicie, con il risultato di sentirci trattati alla stregua di ‘portoghesi’. Questo perchè le ‘alte sfere’ hanno pensato bene di tagliare con l’accetta l’elenco dei giornalisti accreditati, secondo imprecisati criteri di selezione (forse anche in questo caso contava la bellezza?). C’è poco da stupirsi: fare informazione nel nostro paese è diventato ormai un privilegio per pochi. Viva l’Italia.