La prima Edizione della BAAN (Biennale Adriatica Arti Nuove), nata lo scorso anno con un numero zero, è stata inaugurata domenica 28 agosto al Palacongressi e, contemporaneamente, a Palazzo Bice Piacentini. La mostra, che rimarrà aperta in entrambe le sedi fino al 18 settembre, ha subito ottenuto un brioso successo di pubblico (sono state registrate fino ad 800 presenze) e meritata attenzione. Un evento, che, nato dalla grande volontà (e fatica) propositiva dell’Associazione Biennale Adriatica Arti Nuove, potrebbe trasformarsi in un pregevole emblema per la città di San Benedetto del Tronto. Così, infatti, ha sottolineato Pasqualino Piunti, Vice Sindaco ed Assessore alle Politiche Giovanili e Sociali. L’Assessore ritiene che la rassegna rappresenti uno dei momenti più significativi ed importanti per la Riviera delle Palme e, abbandonato quello spirito sperimentale e pionieristico del suo prototipo, sia riuscita senza alcun dubbio con la sua originalità e provocazione a destare la curiosità dei cittadini (giovanissimi, giovani, meno giovani). Inoltre, evidentemente aperta alle contaminazioni esterne è volta a privilegiare il contesto adriatico per rispolverare quei forti legami e reciprochi rapporti, che fin dall’antichità hanno animato le terre tra le due sponde del nostro mare. Non a caso, come chiarisce Pasqualino Piunti, la denominazione fin dagli inizi è un gradito omaggio ai paesi che si affacciano sull’Adriatico. La Biennale ha dunque il pregio di illuminare le più valide esperienze artistiche contemporanee e di mettere a confronto generazioni e linguaggi diversi sia per cultura che per nazionalità. Lo stesso Assessore afferma, che la Biennale abbia tutte le potenzialità per diventare un evento di forte richiamo e di grande vitalità culturale. Infatti, il primo obiettivo da raggiungere sarà quello di riuscire ad ottenere finanziamenti europei per fare decollare la BAAN, in modo da trasformarla in un piacevole “rendez-vous�? dall’incredibile forza di attrazione, “al di là dei colori e dei ruoli, soprattutto quando si ha a cuore le sorti della propria città�?.