ROMA – Non c’è più il Napoli sulla mappa della serie B, dove rispuntano invece Bari e Pescara, ma potrebbe rimetterci i piedi, presumibilmente in C1, il primo settembre: il consiglio della Federcalcio, riunitosi a Roma, ha infatti sospeso il lodo Petrucci per il club partenopeo, dando mandato al presidente Franco Carraro «di adottare eventuali provvedimenti d’urgenza» e «rinviando ogni determinazione al prossimo consiglio».
«È materia troppo delicata per fare commenti, meglio che parlino i comunicati», ha detto Carraro. Le parole del consiglio sono affidate a due delibere: con una è stato sospeso il lodo Petrucci (“la procedura di cui all’art.52 comma 6 delle Noif); l’altra ha messo in fila i robusti principi giuridici per i quali la Federcalcio proprio non poteva aprire le porte della B al Napoli. Sulla vicenda – ha ricordato l’atto del consiglio – è il Tar del Lazio ad avere «la competenza funzionale esclusiva»: bastava non dimenticare la legge 280 del 2003, quella nata dal decreto stoppa-Tar. E poi «la valenza del titolo sportivo deve essere determinata alla stregua delle regole proprie dell’ordinamento sportivo», richiamando cioè la legge 91. E quelle regole, dando il via libera al Napoli, la Federazione le avrebbe stropicciate.
E’ stata «un’occasione perchè la Federazione facesse rispettare le proprie norme», ha riassunto Azeglio Vicini uscendo dalla riunione. Però, nessuna guerra contro i giudici civili: «Desidero esprimere grande rispetto – ha precisato Carraro – nei confronti del Tribunale di Napoli sia alla sezione civile che a quella penale, che ha collaborato bene con l’Ufficio indagini». Contro la delibera si potrà fare ricorso (entro 60 giorni), al Tar del Lazio.
Ovviamente grande soddisfazione da parte di Antonio Matarrese, vice presidente della Lega, uscito al momento della decisione sui ripescaggi: «Questo è un successo di mio fratello e della sua saggia amministrazione, oltre che dell’intera famiglia che ha provveduto due mesi fa alla ricapitalizzazione di dieci milioni. Non ho fatto altro che vigilare sulle norme federali. Mi dispiace sinceramente per il Napoli; se potrò lo aiuterò nel Consiglio federale del 1 settembre».
Ma la speranza del Napoli non è franata solo su questioni di competenza, perchè lo stesso decreto del Tribunale di Napoli – ha sottolineato la Federcalcio – aveva richiamato «altri requisiti previsti dalle norme federali”: quei «requisiti economico-finanziari» che, secondo il consiglio, non ci sono. Se ne riparlerà il primo settembre, al prossimo consiglio, per l’eventuale ammissione del Napoli alla C1, con modalità che dovranno essere discusse.
Si è invece spalancata la C1 al Como (“la Camera di conciliazione del Coni ci ha dato torto», ha detto Carraro), così come, sempre in C1, sono state ripescate Prato e Pavia. Fanno festa, in C2, altre nove squadre (Pro Vercelli, Vigor Lamezia, Montevarchi, Calcio Potenza, Imolese, Castel di Sangro, Sanremese, Bellaria e Palazzolo), mentre il Cosenza ha avuto l’ok per presentare domanda di ammissione al campionato nazionale dilettanti. Respinte invece le domande di adesione al lodo Petrucci presentate da Anconitana e Viterbo calcio: le società non hanno adempiuto alle prescrizioni previste dalle norme, così come non potranno fare il campionato di Eccellenza Isernia, Palmese e Paternò. Accolte invece, sempre per l’Eccellenza, le domande di Meda, Varese e Brindisi.
Confermato il pronti e via per A e B al 12 settembre: «Lo slittamento delle date – ha spiegato Carraro – è stato stabilito in relazione alle decisioni che dovrà prendere la Disciplinare sulla vicenda del calcio scommesse». L’ultimo ostacolo, dopo aver tracciato la strada per il Napoli.
Paolo De Luca, presidente del Siena ma napoletano verace, e interessato anche a rilevare la società campana, non nasconde la sua amarezza: «Personalmente sono molto dispiaciuto per il Napoli calcio. E’ un vero e proprio peccato e conseguenza diretta del mancato accordo tra la Federazione e il tribunale fallimentare – spiega -. Purtroppo le due parti non sono riuscite a trovare una soluzione atta a mantenere il Napoli in serie B. Alla fine spero e mi auguro che prevalga il buon senso. Il Napoli rischia di ripartire dai dilettanti e questo per me è un grande dolore perchè rappresenta sempre la squadra che nel mondo vanta ben sette milioni di tifosi sparsi in tutti i continenti. Al momento sono molto amareggiato e mi auguro che ci sia un ripensamento per poter permettere al Napoli di restare nel calcio professionistico». Conferma l’intenzione di accettare il lodo Petrucci e ripartire eventualmente dalla serie C1. «Confermo quanto ho detto in precedenza, ho la possibilità di impiegare 10 anni con una royalty da 10 milioni per consentire al «malato» di essere curato nel più breve tempo possibile per tornare tra i grandi del calcio. Come imprenditore mi sono sentito in dovere di avanzare questa proposta al tribunale al fine di poter far sopravvivere una delle società più gloriose del mondo».

fonte: foggiacalciomania.com