Non parlateci di Samb!

Per il secondo anno consecutivo la principale espressione calcistica e cultural-popolare di San Benedetto attraverso un momento difficile: ma a chi interessa?

Vi interessa veramente cosa sta accadendo alla Samb? Tra guerra in Iraq, exit poll, elezioni provinciali, campionati d’Europa e scarpette da 500.000 euro che fanno male ai piedi (vergogna!), a chi interessa il futuro della Sambenedettese Calcio 1923?

Certo, ogni tanto bisogna staccare la spina, e il mese di giugno è il preludio a quanto avverrà poi a luglio e ad agosto: calcio mercato, sogni e speranze estive. Ma quello che sta accadendo attorno alla Samb deve farci riflettere. Tutti. E ci costringe, nonvolenti, a mescolare molti argomenti accanto a quello sportivo perché lo sport di oggi non è più sport, è qualcos’altro, dove non basta saper giudicare la prestazione di un giocatore. Gli ultras predicano “No al calcio moderno�? e hanno ragione: ma noi siamo costretti a parlarne e a lanciare, quando possiamo, delle accuse, per combattere questa piaga (che non è solo del calcio ma della vita di questi anni Duemila).

Premessa: la Samb è in un vicolo cieco e soltanto la famiglia Gaucci o qualche altro “pazzo�? che non si scorge possono, in qualche modo, tenerla a galla. Luciano Gaucci ha fatto grandissime cose a San Benedetto e, nonostante qualche “vaffa�? della tifoseria (peraltro, in certi casi, esasperata), la maggior parte del tifo rossoblù non sarebbe disposto a cambiarlo con un altro presidente, perché con Luciano in molti mantengono un feeling sanguigno che difficilmente un ipotetico successore potrebbe avere.

I Gaucci hanno investito nella Samb e di solito una città è grata ai mecenati che vengono da lontano, facilitando, nei limiti del possibile, ulteriori investimenti. Gaucci aveva chiesto la luna (120.000 metri cubi da edificare attorno allo stadio sulla base di una bozza di progetto), e poi ha fatto saltare il tavolo delle trattative con la Giunta Martinelli perché, oggettivamente, queste richieste erano esagerate.

(Oltretutto, non capiamo bene l’estrema necessità di un project financing per ammodernare lo stadio, quando, dal prossimo campionato, la capienza tornerà ad essere di 15.000 spettatori. Ma non siamo tecnici e ci fidiamo).

Da mesi ripetiamo che, qualsiasi progetto di appalto per lo stadio “Riviera delle Palme�?, non dovrebbe comprendere soltanto il semplice baratto “messa a norma dello stadio�?/“costruzione di nuovi edifici abitativi e commerciali�?. Non siamo nell’età della pietra.

L’area Brancadoro, inoltre, non è in vendita e non può essere svenduta: sono dieci anni che ascoltiamo che in quella zona dovranno essere posizionati impianti sportivi della famosa “Cittadella dello Sport�?: campi di calcio in erba, un piccolo velodromo per i ciclisti, ma anche un ostello della gioventù eco-compatibile, un camping (San Benedetto ne è praticamente priva!). Per ora, comunque, l’area Brancadoro sembra più simile ad una “Cittadella delle forze dell’ordine�?: carabinieri, polizia stradale, guardia di finanza, forse anche i vigili del fuoco…

Naufragate le ipotesi di cessione del club (Buccilli doveva cacciare 5 miliardi per avere la Samb e Borneo, poi comprare almeno dieci giocatori, poi rischiare di essere immediatamente contestato, poi non poter sperare di lanciare neanche un giovane del settore giovanile della Samb, praticamente inesistente), Gaucci ha messo sotto scacco l’amministrazione comunale proprio prima delle elezioni: Molinari e Regni si sono incontrati con Martinelli, Piunti e Gabrielli. “Nessun problema, parleremo nuovamente con loro fra pochi giorni�?, ha dichiarato l’assessore alla Cultura Bruno Gabrielli. “Secondo me è stata una provocazione per mettere in difficoltà la nostra coalizione prima delle elezioni�?, precisa il consigliere di maggioranza Pierluigi Tassotti. “Se ne riparlerà dopo lo spareggio fra Perugia e Fiorentina�?, chiarisce Molinari.

Fatto sta che Gaucci vuole vendere, nessuno vuole comprate, Gaucci non può smobilitare (questioni d’onore ma anche d’affetto verso i tifosi), e allora cerca di trovare un motivo per cui trovare conveniente restare a San Benedetto. L’Amministrazione Comunale vorrebbe sicuramente pacificarsi con la Samb (e quindi con i suoi tifosi, importante bacino elettorale da qui a due anni), e accetterebbe di buona lena un accordo equo con la famiglia Gaucci. Di questo passaggio, che potrebbe essere importantissimo per la Samb e per la città di San Benedetto, la discussione politica a San Benedetto è ridotta ai minimi termini. Se fossimo un membro dell’attuale maggioranza, invece che aspettare le proposte di Gaucci (che è un imprenditore e come tale attento al proprio tornaconto), gliele faremmo! Se fossimo un membro dell’opposizione, invece che criticare in silenzio o invece lasciare la patata bollente a Martinelli, attaccheremmo il rischio di svendita della città oppure, se di diversa opinione, vorremmo che Martinelli trovasse al più presto un accordo con Gaucci per il bene della Samb. Invece, silenzio. Da destra, da sinistra, dal centro. Silenzio anche dai tifosi che non sanno, probabilmente, dove poter sbattere la testa, e rassegnazione anche nella stampa, che è talmente sottopressione da non aver più voglia di rischiare (lo sport cittadino durante l’ultimo campionato è stato l’insulto ai giornalisti sambenedettesi, persino con minacce di passare alle vie di fatto, anche se questo non è fortunatamente avvenuto).

In questo ultime righe di questo sfogo da giornalista-tifoso, cercherò di puntualizzare al meglio la situazione e quello che, credo, sia l’obiettivo generale che la città di San Benedetto (che comprende tifosi ma anche persone che di calcio e di Samb non si interessano).

1) Il Sindaco Martinelli e la Giunta Comunale dovrebbero convocare al più presto la Samb Calcio presentando una proposta di accordo comune per la gestione dello stadio Riviera delle Palme;
2) In questa proposta non ci si può limitare all’ammodernamento del Riviera delle Palme, che è un atto “minimo�? e quindi non tale da giustificare un accordo del genere. Si deve mettere sul piatto anche l’area Brancadoro, non per costruire nuove edificazioni (San Benedetto sta soffocando!) ma quei servizi sportivi e turistici descritti in precedenza;
3) Il Sindaco Martinelli e la Giunta Comunale dovrebbero convocare al più presto un Consiglio Comunale straordinario ed eventualmente aperto dove illustrare la proposta che LORO fanno alla famiglia Gaucci, con tutte le ricadute economiche, sociali e ambientali dell’accordo;
4) L’opposizione di centro-sinistra deve esprimere un parere sulla proposta della Giunta: bocciandolo in toto, criticandolo, facendo apportare migliorie, oppure appoggiandolo integralmente;
5) La famiglia Gaucci deve dire se rifiuta o accetta il progetto proposto nella maniera più limpida possibile, spiegando, in caso negativo, i motivi del rifiuto, senza trincerarsi quindi nel silenzio, come ingiustificatamente avvenuto al termine dell’ultimo incontro in comune.

Potremmo apparire troppo puntuali, ma i giorni trascorrono e della Samb, ahinoi, non parla più nessuno.