Erano gli anni Cinquanta e una squadra di calcio che si chiamava Adriatica, vincendo contro a Pesaro per 2-1, si laureava campione regionale. In quella formazione giocava il giovane Luigi Ursini, terzino sinistro. “Eravamo forti – ricorda Ursini – anche se a quei tempi era difficile persino procurarsi i calzettoni!�? In quella squadra giocava anche Franco Silvestri, oltre che il fratello di Luigi Ursini, un terzino destro.

Proprio a partire da quella formazione si posero le basi della nascita dell’Unione Sportiva Folgore, dai caratteristici colori neroverdi: il nome fu suggerito da Silvestri, mentre il verde è il colore preferito da Luigi Ursini. La Civitanovese cercava un terzino destro: si rivolse all’Adriatica cercando di avere il fratello di Luigi Ursini. L’Adriatica chiese troppi soldi e la Civitanovese scelse un altro giocatore.

A quel punto nei fratelli Ursini e in Silvestri nasce l’idea di fare una squadra in proprio. La Folgore viene costituita ufficialmente tra il maggio e il giugno del 1954. Un po’ di organizzazione e nell’anno 1955-56 arriva la prima vittoria.

L’Adriatica giocò nel girone sambenedettese, mentre la neonata Folgore giocò nel girone esterno, incontrando molte squadre del fermano. Entrambe le formazioni vinsero i rispettivi gironi: per la Folgore ci furono sei vittorie su sei, con 22 gol fatti e 5 subiti (importante l’apporto del compianto Celebre Clementi).

Quella formazione era allenata da Fattò Offidani, Luigi Ursini giocava da ala sinistra ma svolgeva anche il ruolo di preparatore atletico. In finale la Folgore batté per 3-1 la rivale Adriatica, una squadra che sarà molto forte per diversi anni a venire. “Mio fratello fece l’autogol che valse il gol della bandiera dell’Adriatica – ricorda Luigi Ursini – altrimenti non avrebbero mai segnato…�?

La carriera da allenatore di Ursini prende il via a ventun’anni. “Da piccolo ebbi problemi di salute e i miei genitori si preoccupavano sempre delle mie condizioni, così il passaggio dal campo alla panchina sembrò naturale�?, dice Ursini. Gli anni Cinquanta, oltre alle prime vittorie locali, sono ricordati da Ursini soprattutto per la vittoria all’importante torneo di Sant’Elpidio a Mare, nel 1959. È questa l’occasione per Ursini per “inventare�? la figura del libero.

La Folgore vinse il torneo, ma nella gara finale era in grande difficoltà e dovette affidarsi per gran parte dell’incontro alle prodezze del portiere Candellori. A quel punto Ursini sposta una mezz’ala nel ruolo di libero (all’epoca una figura inesistente nel calcio italiano) e risolve l’incontro affidandosi al contropiede.

“Nel calcio non si inventa nulla�?, sono le sue parole: la Folgore ha giocato con il 4-4-2 già nel 1962-63, in una squadra che giocava con due punte e due tornanti e dove la vedette era Ricci Nicola. In quei primi anni di attività gli avversari più forti della Folgore si chiamavano Audax (in seguito Porto d’Ascoli), l’Adrianova di Fra’ Emilio Ricci (che in seguito avrebbe dato i natali alla Picena), la Meccanici, la Montebello (negli anni Ursini ricorda come avversari soprattutto Italo Schiavi con l’Adrianova e Valà con il Porto d’Ascoli).

Nel 1960 Ursini diventa allenatore del settore giovanile della Samb, portando con sé otto giocatori della Folgore ( tra cui Romani, Galiè, Offidani, Bruni): quella squadra arriverà alla finale nazionale “Ragazzi�? contro la Fiorentina, perdendo 2-1.

Negli anni ’70 la Folgore rivaleggerà soprattutto con la Vela di Marino Silenzi: gli avversari poi diventano quelli di oggi.

La festa per il cinquantenario, di cui a parte riferiamo, ha impegnato intensamente Luigi Ursini negli ultimi tre anni. Per l’occasione ci saranno delle novità e dei simpatici gadgets: ad esempio gran parte del lavoro è stato riservato al cartellino “ieri e oggi�?, dove, dietro alla foto del giocatorino che fu, comparirà la fotografia attuale dell’ex folgorino.

Per i primi di giugno è prevista l’uscita del libro del cinquantennale. Per la cena finale sono stati invitati seicento ex giocatori: “Alcuni – dice Ursini – non siamo riusciti ad invitarli, e mi dispiace perché altrimenti per la serata finale avremmo avuto bisogno della Piazza Garibaldi. Qualcuno non è stato invitato perché non è stato corretto con i compagni, e nella Folgore la correttezza viene sempre al primo posto.�?

In una delle serate è previsto l’arrivo di un super-ospite: era stato contattato Luciano Moggi, che purtroppo non potrà venire a San Benedetto a causa degli imminenti impegni di calciomercato. Remo Croci, che Ursini appella come “nostro supertifoso�? (sta curando tra l’altro l’introduzione del libro sul cinquantennale), sta contattando dei personaggi altrettanto famosi: ne sarà data comunicazione nei giorni precedenti all’ufficializzazione.

Ma Ursini non ha paura di questo “grande abbraccio�?? “Nel quarantennale c’erano trecento invitati e alcuni non li vedevo da venti anni. A volte mi davano la mano e faticavo a riconoscerli: ma quando ascolto la loro voce li ricordavo tutti.�?

Ma qual è il futuro di Ursini? “Non so, oggi i ragazzi mi chiedevano di non abbandonarli, sono attaccatissimi e mi fanno tantissime domande sulla festa che sto organizzando. Li seguirò fino alla fine, non li posso lasciare.�? Il decano degli allenatori sambenedettesi – che ha un rimpianto: “Non aver potuto dare il mio contributo alla Samb in questi ultimi anni, nonostante le centinaia di persone che mi vorrebbero in quella decisione – non molla.