Non si può certo dire che la Skating in line Riviera delle Palme non faccia sul serio; Naselli Claudio classe ’87 nato a San Benedetto del Tronto ne è uno degli esempi più concreti. Vincitore di due titoli italiani su pista nel 2003 (ventimila metri a eliminazione, cento metri formula mondiale) nella categoria junior primo livello e conquistatore di un sesto posto nei cinquecento sprint, in passato ha vinto diversi trofei nei campionati italiani e per due anni consecutivi si è aggiudicato nella categoria allievi il campionato indoor mille metri, conquistandosi così la prima partecipazione all’europeo dove si è fin da subito messo in mostra con tre terzi posti su pista e un terzo posto agli indoor.

Per essere un ragazzo di non ancora 17 anni, il tuo sembra un buon biglietto da visita.
“Si, sono estremamente soddisfatto di me stesso e dei risultati che sono riuscito ad ottenere ma so che ancora posso e devo migliorare tanto per poter provare nuovamente quella gioia stupenda ed infinita che si sente quando si vince qualcosa di importante. Non a caso mi alleno tutti i giorni per tutto l’anno e a volte quando non ho scuola mi sveglio presto e mi alleno da solo perché la mia è una passione che va al di la di tutto, al di la dei risultati. Il pattinaggio è per me prima di qualsiasi altra cosa.�?
Com’è nata questa passione così forte?
“Tutto è iniziato unicamente per necessità. Sono nato con un problema all’anca e arrivato ai tre anni ancora non riuscivo a camminare, così i dottori consigliarono ai miei genitori di iscrivermi a dei corsi di nuoto o di pattinaggio…scelsero la seconda opzione e quindi inizia a pattinare prima ancora di saper camminare. Dopo un anno la mia anca andò a posto e incominciai finalmente a muovere i primi passi come tutti gli altri bambini. Ora a sedici anni posso solo essere grato a questo sport che ha cambiato la mia vita e mi ha permesso di crescere sano e sicuro dei miei mezzi.�?

I tuoi genitori debbono molto a questo sport, come si pongono ora che per te non è più una necessità ma un piacere?
“Loro sono legati come me e forse più di me al pattinaggio perché ha inizialmente risolto un problema fisico che ora fortunatamente non ho più. Mia madre col passare del tempo è rimasta sempre della stessa idea spronandomi in continuazione e appoggiando tutto ciò che riguardava questo sport, mio padre invece negli ultimi anni ha avuto un po’ più il ruolo di “bilanciere�? dicendomi spesso che dovrei riposarmi di più e pensare maggiormente alla scuola. Essendo anche figlio unico tutte queste attenzioni sono legittime anche perché tutti e due si fidano molto di me, grazie al fatto che sono stati abituati fin da quando ero poco più di un bambino a vedermi fuori casa, dato che ho iniziato i raduni in nazionale già a dodici anni.�?

L’ importanza che ha per te il pattinaggio si intuisce da ogni tua parola, ma probabilmente tutto ciò è merito anche della squadra e dell’ambiente evidentemente sereno che vi è all’interno.
“Sicuramente si, sono grato a tutti i mie amici del pattinaggio che mi sono sempre stati vicini e ne approfitto per ringraziare il mio allenatore Massimiliano Presti per l’ottima preparazione che è in grado di darmi, lui che è stato campione del mondo. Siamo indubbiamente un bel gruppo in quanto tutti atleti nazionali e quindi essendo veramente forti ci possiamo allenare bene e ottenere sempre risultati positivi. Ma la mia serenità nel potermi allenare con tranquillità e senza pressioni è dovuta anche alla disponibilità dei professori della mia scuola ( ricordiamo che frequenta l’I.T.G. “Fazzini�? di Grottammare) e soprattutto dalla presenza immancabile di mia madre che ringrazio con tutto il cuore per l’appoggio sempre costante che riesci a darmi. Un grazie anche a mio padre che giorno per giorno mi ricorda l’importanza della scuola e di un diploma e che in passato mi ha saputo crescere all’interno del pattinaggio.�?

Un ragazzo così profondamente immerso nel suo sport, ha tempo per dedicarsi ad altro?
“Il pattinaggio rappresenta i tre quarti della mia giornata, la mattina vado a scuola, nel primo pomeriggio mi dedico ai compiti senza nascondere che faccio il minimo indispensabile, poi metto i pattini e via fino alla sera. Inutile dire che i miei sabati sono spesso sacrificati, perché mi alleno talmente tanto che quando torno a casa sono così stanco da non riuscire neanche ad uscire. Vivendo poi a San Benedetto, mi dispiace in particolar modo dover evitare la maggior parte delle volte il mare perché come tutti sanno, il mare stanca. Comunque sono ugualmente contento perché so che i miei amici che ho al di fuori del pattinaggio, pur lamentandosi ogni tanto perché esco pochissimo con loro, mi stimano e ci tengono veramente a me e quando gareggio in casa vengono a farmi il tifo. Inoltre grazie al pattinaggio sto conoscendo ragazzi e ragazze di tutta Italia e di tutto il mondo e quindi ho parecchi affetti anche al di fuori di San Benedetto e dato che sono qui voglio mandare un saluto particolare a tutte le ragazze del pattinaggio! Dimenticavo: seguo molto il ciclismo e mi piace navigare su internet.�?

Nel tuo futuro che cosa vedi?
“Quest’anno spero fortemente di vincere sia i mondiali che si terranno a settembre a L’Aquila che gli europei di fine luglio in Spagna. Sarebbe veramente il massimo! Prima però ai primi di luglio andrò a Venezia per affrontare un campionato italiano su pista e ovviamente punto a fare il miglior piazzamento possibile. Se guardo ancora più avanti ti dico che una volta finita la scuola vorrei provare il pattinaggio sul ghiaccio perché mi affascina particolarmente e forse iscrivermi ad un corso di scienze motorie ma ancora è presto per pensarci sul serio. Di una cosa sono abbastanza certo, mi piacerebbe, sempre continuando a gareggiare, diventare un allenatore ed entrare come rivenditore in qualche sponsor. Ne approfitto per ringraziare il mio sponsor Roces che quest’anno non mi ha fatto veramente mancare nulla.
Tutto ciò spero di riuscire un giorno a realizzarlo, ma il mio vero sogno è quello che hanno molti altri atleti: partecipare alle Olimpiadi.�?

Quanto è considerato il pattinaggio in Italia e all’estero?
“Dal mio punto di vista il vero problema è che non è facile seguirlo perché le televisioni preferiscono, per motivi di entrate credo, far vedere altro. Forse la rivalutazione del pattinaggio c’è stata circa due anni fa quando ad una maratona mondiale, partita da Berlino, parteciparono circa seimila persone. Per quanto riguarda i campionati mondiali, la nazione favorita rimane quella colombiana dove il pattinaggio è lo sport nazionale ma anche l’Italia, la Francia e l’America possono competere per la vittoria finale, mentre i paesi asiatici stanno incominciando ad ingranare proprio in quest’ultimi periodi. Resta il fatto che in genere in Europa il pattinaggio è poco seguito anche perché alcune leggi vietano il pattinaggio su strada e quindi se non si hanno a disposizione piste ciclabili o piste di pattinaggio, rimane impossibile intraprendere questo sport. Una cosa è certa, la FIHP (federazione italiana hockey e pattinaggio) gode di un’ottima organizzazione.�?

Claudio è un ragazzo che sa quello che vuole, Claudio è un ragazzo di sani principi, Claudio è uno sportivo vero e un professionista completo a dispetto dei suoi 16 anni di età. Nessuno di noi sa se riuscirà e realizzare tutti i suoi sogni, neanche lui. Rimane il fatto che Claudio ci crede e noi abbiamo il dovere di crederci con lui perché il suo assiduo impegno, la sua convinzione nei propri mezzi e la sua sincera umiltà ne fanno un ragazzo che merita di vincere e di andare avanti.