QUI BENEVENTO. Nel pomeriggio di ieri il Giudice Sportivo ha respinto il reclamo dello Sporting Benevento, il quale aveva chiesto la vittoria a tavolino per 3-0 oppure la ripetizione della gara, in virtù degli episodi di aggressione – fuori e dentro lo stadio – a cui sono stati sottoposti i giocatori giallorossi.

L’entourage sannita ha infatti, subito dopo il 90°, lanciato pesanti accuse nei confronti del clan crotonese. Mister Benedetti ha definito il clima dello Scida “da far west”, l’autista del pullman su cui viaggiavano Molino e company ha descritto l’arrivo allo stadio, con i tifosi che tiravano di tutto contro il mezzo e che, una volta scesi i giocatori, hanno iniziato a minacciare gli stessi.

Ieri pomeriggio, intorno alle 19, dopo la sentenza del Giudice Sportivo, il presidente Spatola ha tenuto una conferenza stampa cui oltre ad un centinaio di tifosi hanno partecipato il legale della società, l’avvocato Chiacchio, il sindaco D’Alessandro, l’onorevole Nardone, il sottosegretario al Welfare Viespoli e diverse autorità.

Il presidente sannita ha tirato fuori una lettera arrivata in sede il 28 maggio scorso (spedita il 20 dello stesso mese) in cui si gettano ombre sulla regolarità del campionato e dei play off. Ci sarebbe, a detta dell’anonimo delatore, un nesso concreto e strettissimo tra la serie C e la vicenda del calcio scommesse. Prima di far questo però il numero uno giallorosso ha accusato il Crotone di scarsa ospitalità, ha lamentato la pessima organizzazione dal punto di vista dell’ordine pubblico, ha “condannato” l’arbitro e soprattutto, senza mezzi termini, ha gettato pesanti ombre sulla regolarità dello stesso incontro.

“Era preparato tutto a tavolino, come un cavallo di Troia. E qualcosa è successo anche nell’intervallo perché l’arbitro ha cambiato atteggiamento”. Rincara la dose, se possibile, Spatola, affermando: “Con Macalli ci incontreremo a breve, la partita non è chiusa. C’è la questione bilanci e quella delle scommesse. Noi abbiamo rischiato tutto, la B ci appartiene e ce la devono dare. Accetto la sconfitta ma solo quando è maturata sul campo: la gara di Crotone è stata truccata. Bisogna fare pulizia e ridare credibilità al calcio”.

Al coro delle accuse si sono unti Viespoli, l’avvocato Chiacchio ed il sindaco D’Alessandro.

Il sottosegretario Viespoli ha puntato il dito contro la questione dell’ordine pubblico, la non conformità dello stadio pitagorico, non degno a suo dire di ospitare certe partite ed ha denunciato l’assenza del questore di Crotone.

Viespoli, seduto domenica scorsa sulle poltroncine della tribuna dello Scida, ha lasciato lo stadio alla fine del primo tempo ed insieme a lui c’era il sindaco D’Alessandro, il quale ha dichiarato: “Ho avuto subito la sensazione che sarebbe successo qualcosa”.

Ancora più duro il legale del Benevento, l’avvocato Eduardo Chiacchio, che ha spiegato: “La squadra ha lottato contro un ostacolo insormontabile. Gli errori arbitrali sono stati in buona fede ma c’è stata la premeditazione da parte di chi ha organizzato la gara”.

L’ambiente giallorosso insomma è ancora profondamente amareggiato dopo la disfatta subita in terra calabrese, ma per ora non pare abbia intenzione di ricorrere alla Commissione Disciplinare. La “battaglia” del sodalizio di piazza Bissolati termina qui?

QUI CROTONE. Da Crotone non hanno tardato le “risposte” alle accuse lanciate da Spatola e “soci”.

La parlamentare Dorina Bianchi profondamente indignata dal “j’accuse” di marca beneventana, si è sentita in dovere di diffondere un comunicato stampa, nel quale, riportando la sua testimonianza di diretta spettatrice dell’incontro, ha difeso il senso di ospitalità della città calabrese e l’efficienza del servizio d’ordine.

Il sindaco Pasquale Senatore ha invece fatto riferimento alle parole di Viespoli: “Credo – afferma il primo cittadino crotonese – che le sue dichiarazioni siano da attribuire alla sua irruenza e passione sportiva. Il clima nel quale si è svolto la gara è stato sereno e senza incidenti. Forse Viespoli sarà rimasto impressionato dal frenetico ritmo di gioco dei rossoblu di Gasperini che hanno letteralmente dominato l’incontro”.

La presa di posizione più importante è però – e non poteva essere altrimenti – quella del presidente Raffaele Vrenna,il quale “tuona”: “Bisogna saper accettare il verdetto del campo”, aggiungendo poi che il pubblico di fede rossoblu si è sempre distinto per correttezza, lealtà , sportività e cordialità nei confronti delle tifoserie ospitate. Vrenna non ha da par suo riscontrato un clima così sfavorevole nei confronti dei sanniti ed anzi sostiene che “i primi ad attizzare il fuoco sono stati proprio i giocatori del Benevento, tanto che hanno chiuso la gara in nove uomini”.

Polemiche, contro-polemiche e via dicendo per ora servono a far sembrare più lontano il primo round della finalissima contro la Viterbese. Eppure domenica prossima, stadio Rocchi, ore 16.30, si gioca…