ACIREALE: ci si accorge della loro presenza solo dopo il gol del pareggio granata: sono in 7-8, scortati da qualche carabiniere, nel settore di tribuna coperta sud. Niente striscioni né vessilli per loro. In silenzio assoluto, a parte le esplosioni di gioia dopo le due marcature acesi. Da una tifoseria siciliana, ma soprattutto neopromossa, nonostante la distanza, era lecito aspettarsi molto di più.

MARTINA: Ultrà, Irriducibili, Opposta Fazione e Gruppo Kompatto sono in tutto una trentina. Onestamente tra i peggiori visti al Riviera, in virtù del comportamento decisamente molto poco ultras: se ne stanno quasi sempre seduti, hanno al seguito una sola bandiera a due aste ed oltre a fare gestacci…

FOGGIA: qui nelle Marche non hanno dato l’impressione di avere quei problemi di “convivenza” tra gruppi mostrata invece allo Zaccheria: in buon numero (almeno 500, nonostante – è bene ricordarlo – le intricate questioni societarie), molto colorati, hanno sbandierato e “coreografato” per tutta la durata della partita. Buoni anche sotto l’aspetto vocale, anche se si infiammano a dovere più che altro quando i “satanelli” attaccano. Finiscono in crescendo aiutati dai rossoneri che sotto di due gol rimontano. Sfottò reciproci con la Nord.

TARANTO: difficile esprimere un giudizio su una tifoseria come quella tarantina che per questa stagione ha adottato una linea di protesta assai forte e decisa, in ogni caso le trasferte vengono onorate, anche se in poche unità. A San Benedetto si presentano in 80 circa, senza striscioni, ma solo con alcune scritte contro la società. Applaudono il “messaggio” della Nord a loro favore e poi nei primi 45 minuti sono autori di un tifo estremamente volenteroso. Nella ripresa, con la Samb avanti 2-1 alla fine del primo tempo, non hanno nemmeno la forza di rimanere in piedi…

SORA: Skizzati, Sora Supporters, Sorani, Estranei, “Fino alla fine” e “Onore a chi lotta”: della serie, più striscioni che persone. In appena 30 unità, nonostante la prova insufficiente della Nord di quest’oggi, non si sono mai sentiti. “Sprecati” per la C!

BENEVENTO: tutti i gruppi presenziano questa trasferta, anche se non in numero elevato. In ogni caso i 50 sanniti cantano con continuità (il 2-0 aiuterà…) e fanno sufficiente colore, pur non impressionando più del dovuto. Scritta di contestazione nei confronti dell’allenatore giallorosso Di Costanzo.

CATANZARO: tifoseria di spessore che dalla sua ha la tradizione e l’entusiasmo per la promozione, in seguito all’estate “dei ripescaggi”. Sono quasi 600, molti striscioni, tanto colore, cantano con continuità, anche se forse, vista la classifica, ci si potrebbe attendere qualcosina in più; o magari è la Nord che oggi, in splendida forma, li ha un poco “oscurati”. La “pecca” maggiore dei calabresi, le sciarpate…

CHIETI: quasi 500 teatini animano la sud con gli striscioni, le bandiere e gli stendardi tra i più “stilosi” ed originali dell’intero panorama “curvaiolo”. Da un punto di vista prettamente estetico (affascinante l’effetto dei fumogeni verdi) sono tra le tifoserie di maggior valore di questo girone e anche sul piano del sostegno alla squadra sono migliorati: chiassosi ed estremamente compatti nel sostegno alle maglie neroverdi, ora come ora – a mio avviso – rappresentano la migliore realtà abruzzese di terza serie.

CROTONE: di lunedì sera si contano 40 ultras pitagorici. Non male per il numero e sufficienti nella continuità dell’apporto canoro; molto più colorati rispetto all’anno passato con diverse bandiere e due aste al seguito. Clima amichevole per tutta la gara tra le due fazioni.

TERAMO: sono tanti rispetto a quello a cui eravamo abituati, ma il migliaio di biancorossi pur essendo abbastanza continui fino al 90°, non denotano la giusta compattezza nel supporto ai “diavoli”. Ammirevole è il mucchio nel mezzo, con la dozzina di bandiere che sventolano incessantemente. A mio avviso destano un’impressione migliore quando sono in pochi (vedi gara di Coppa Italia…).

VIS PESARO: cento tifosi per quello che è pur sempre un derby non possono bastare. Dalla loro hanno un poco di colore, ma a parte questo risulta difficile apprezzarli: cantano nel primo tempo, poi dopo il gol dell’ex Borneo – striscione di ringraziamento per lui – si “afflosciano” e nei canti e nello sbandierare. Se le Marche del tifo fossero queste…

GIULIANOVA: vista la non eccessiva grandezza del centro abruzzese la quantità è buona (500 circa), per il resto sono da “rimandare”! Non sanno approfittare della giornata di scarsa vena dei padroni di casa, mostrano poco colore e la coreografia di inizio secondo tempo (strisce giallorosse patinate) sa di “serie inferiori”…

VITERBESE: fa davvero rabbia vedere all’opera una tifoseria come quella laziale. La squadra per cui fanno il tifo è da prime posizioni, loro tutt’altro! In una gara molto importante come questa del Riviera si presentano in una quarantina, con giusto qualche “pezza”, uno stendardo ed alcune bandiere. Danno segni di vita solo dopo il gol del pari (1-1), per il resto si fanno notare nel finale con lo scatto da “centometristi” per raggiungere il pullman quando l’arbitro decreta la fine dell’incontro. Tirava un’aria…

FERMANA: sorprendono per il numero (250!), visto che da queste parti sembrano non amare venire e per i “contro-striscioni” srotolati nel corso del match. Bello il bandierone con lo stemma della città di Fermo. Anche se non incantano, bisogna ammettere che quella odierna è la loro migliore prestazione qui al delle Palme nel corso degli ultimi anni, soprattutto per la continuità nell’agitare i propri vessilli.

LANCIANO: in 250 di lunedì sera, non è certamente tifoseria da primi posti. Non troppo colorati (ma pioveva), sono abbastanza volenterosi nel sostegno ai frentani, nonostante il doppio svantaggio. Bello lo striscione contro il calcio in tv.

L’AQUILA: non esagero nel dire che la trentina di abruzzesi in riviera (presente la “triade” Viking, NAM, RBE) meritano un grande applauso: con la squadra praticamente retrocessa e la società sull’orlo del fallimento trovano, di tanto in tanto, la forza per cantare, eseguire battimani ed esibirsi in balli e “trenini”. Goliardici ed auto-ironici…

PATERNO’: coraggiosi gli 8-9 paternesi al delle Palme per una partita che non più senso nemmeno per loro: i play out sono ormai una certezza. Si confanno al clima di “fine stagione” (oltre alla contestazione) che regna nello stadio marchigiano: appendono gli striscioni Dinastia Normanna e Decisi per poi restare appollaiati sui gradoni della sud. La Nord contraccambia l’accoglienza amichevole ricevuta in Sicilia.