Pensa che sia costruttiva un’ipotesi di integrazione politico-amministrativa sempre più forte tra San Benedetto e i territori circostanti?
Sono fermamente convinto che solo attraverso un’integrazione politica ed amministrativa da parte dei Comuni del comprensorio sambenedettese si riuscirà ad ottenere massimi benefici per il miglioramento degli aspetti commerciali, turistici e culturali della nostra zona territoriale.

Come ritiene che possa essere superata l´attuale frammentazione territoriale, che danneggia soprattutto l’economia locale e il turismo?
Uno dei punti fondamentali, posti nella delibera consigliare avente ad oggetto “Criteri ed indirizzi informatori del nuovo Piano Regolatore Generale”, riguardava la comprensorialità del territorio. Ritenendo, infatti, che i confini comunali siano poco significativi ai fini delle politiche territoriali, si indicava un indirizzo di confronto e di coordinamento con le previsioni urbanistiche dei comuni limitrofi e di tutto il comprensorio. E’ necessario offrire al turista che trascorre intense giornate di mare anche l’ulteriore patrimonio ambientale e paesaggistico, dato che è soprattutto questo che rende sublime il Piceno.

Sarà possibile nel lungo periodo trasformare la Riviera della Palme in una ‘Città Grande’, come sta avvenendo per Porto Sant’Elpidio e Sant’Elpidio a Mare?
Credo che l’ipotesi di una città grande, che nell’ultimo convegno in materia urbanistica abbiamo chiamato “Città adriatica”, sia l’obiettivo da raggiungere il più presto possibile per una città in crescita come la nostra San Benedetto del Tronto.

Integrazione dei servizi, unione, fusione dei comuni: quale di di queste ipotesi le sembra più utile per nostro territorio?
Al giorno d’oggi è impossibile, per un’Europa che sta diventando sempre più unita, pensare ad una fusione tra comuni vicini. E’ da percorrere invece l’integrazione dei servizi attraverso un coordinamento dell’Ente Provinciale.

Se la creazione di un’unica grande città per San Benedetto e dintorni fosse realizzabile, quali comuni secondo lei dovrebbero farne parte? Ha in mente un nome per questa nuova realtà?
“Città Adriatica”, ecco il nome che darei a questa realtà comprensoriale, dove però a tutti i Comuni che andrebbero a farne parte dovrebbero essere garantita un’autonomia locale completa.