Domenica 4 aprile 2004, SAMBENEDETTESE – FERMANA. Sarò sincero. Dopo la batosta di Benevento mi aspettavo un Riviera poco pieno (i play off si sono complicati di parecchio), una Nord che difettasse in quanto a grinta e motivazioni, soprattutto dopo la decina di diffide arrivate in seguito ai fatti di Samb-Viterbese, le quali tra l’altro hanno colpito almeno tre elementi di spicco dell’Onda d’Urto. E invece…5000 gli spettatori, la curva quasi piena ed una prova d’orgoglio degli ultras in onore di chi ha “pagato” anche per loro…

Niente striscioni in transenna, ma un lunghissimo “Ho scritto nel mio cuore due parole: fede e amore, non le puoi cancellare né certo diffidare”, mentre all’inferriata del primo anello è appeso un altro lenzuolo che recita “Ci avete abbattuto tre pilastri…resteremo sempre in piedi! P.Gio, Ram e Garg sempre con noi!”.
Spogli anche i distinti, con i soli striscioni di Acquaviva Picena e Club Cuore Rossoblu.

Colonna sonora della giornata odierna svariati e ripetuti slogan in ricordo dei diffidati, contro le forze dell’ordine e in generale la repressione che sta sempre più colpendo il movimento ultras. Scelgo tra tutti due cori: “Libertà per gli ultrà” e “Noi non molleremo mai”. Compatta. Decisa. Ostinata. Solidale. E’ la Nord…

Nel corso dei 90 minuti della partita la curva di casa è una “lavagna” sulla quale il “gessetto” dei tifosi partorisce messaggi a go-go: “…Una diffida non può cancellare l’amore di una vita…Ultras fede infinita”, “Noi non molleremo, noi aspetteremo…più grandi di prima torneremo!”, “Si è lottato si lotta e si lotterà per i colori i diffidati e per la nostra città”, “Cristian libero”, “Frau noi non dimentichiamo! I DIFFIDATI”, “Lotta senza paura – diffidate? resisteremo!”, “Giriamo negli stadi gridando la ribellione, giovani ormai stanchi di questa repressione”.

Ai menzionati striscioni c’è da aggiungere due scritte che hanno trovato immediata risposta nella sud occupata dai circa 250 fermani: “Sul traghetto ti ho cercato, ma non ti ho trovato…ma a Paternò sei andato?”, al quale i canarini hanno opposto un “Peccato che non ci avete trovato…sennò vi avremmo picchiato!” e “Non abbiamo pretese? Chiedilo al pescarese!” (in risposta allo striscione di marca fermana dell’anno scorso al Recchioni). I gialloblu ribattono col “…come sempre le avete prese”. In settimana di certo gli esponenti dei gruppi della Nord indagheranno su chi può aver fatto la beffarda “soffiata” ai cugini…

Un ulteriore messaggio ospite è quello srotolato verso il 30° del primo tempo. “A settembre contestato, a Natale osannato…Sor Luciano ma quanto hai pagato?”

I canarini come detto si presentano più numerosi rispetto alle stagioni passate (potere della bella vittoria a Teramo?): Brigate Gialloblu, Wallace Clan, Nucleo, F.A. Castellano, Fermo Provincia. Diverse le bandierine al seguito, coadiuvate da un bel bandierone con impresso lo stemma della città di Fermo.
Migliori nel primo tempo – anche se per la verità li sentiremo al massimo tre o quattro volte – calano nella ripresa, dopo il “diluvio” di gol della Samb, pur dimostrandosi volenterosi, sino al 90°, nello sbandierare i propri vessilli. Della serie… la prova più positiva da parte loro nelle ultime stagioni al Riviera.

Nella Nord di oggi c’è la novità dei lanciacori -quelli “ufficiali” rientrano, ahinoi, nella “lista” dei diffidati. Peppe e Alteo dunque in “cabina di regia”. La curva dovrà abituarsi ai loro modi, ai loro tempi, ai loro incipit e i due, a loro volta, dovranno imparare a saper leggere la partita del tifo, gestire nel migliore dei modi le energie vocali di oltre 2500 persone, alternare sapientemente cori secchi ad altri più elaborati, sciarpate a battimani.
La “prima” in ogni caso è andata bene – grazie anche ad una Samb devastante che ha dominato i canarini dall’inizio alla fine – e la Nord ha dimostrato tutto il suo orgoglio, ha dato chiara prova di essere una “famiglia” che nel momento del bisogno sa compattarsi e sacrificarsi per la causa comune.

Prima frazione di gioco contrassegnata da un buon tifo, la Nord aiuta Peppe e Alteo e pian piano, complici le reti dei padroni di casa, sale l’entusiasmo.
Esposti molti degli striscioni citati in precedenza e dopo quello canarino che faceva riferimento a Gaucci gli sfottò si infittiscono. Anche dai distinti si levano braccia in aria all’indirizzo degli ospiti, i quali intonano “Ma che colpa io ne ho, se sei nato ascolà!”. Che cosa?!

Bella sciarpata gialloblu nella ripresa (nonostante lo 0-2), dopo quella del primo tempo, poi la Nord si “vendica” dello smacco dei due striscioni “botta-risposta” fermani, tirando fuori l’ennesimo vessillo delle Brigate rubato (ma quanti ne abbiamo?). Stavolta sono loro a rimanerci male e la curva rossoblu mette il dito nella piaga: “Fermanooo?! Lo vedi?!” e “Lo striscione ce l’abbiamo noi!”.

La Samb decide di esagerare e va in gol in ben altre tre occasioni. La Nord fa festa con due belle sciarpate – una molto simpatica con la curva che si traveste da chierichetto e alza le sciarpe al cielo sulle note di “Per i miseri implora perdono, per i deboli implora pietà” – scandendo in qualche frangente i passaggi tra i giocatori della Samb con degli “olè” di scherno, chiedendo al dirimpettaio settore “Ma che siete venuti a fa?!” ed invitandolo a tornare a casa…

Come se non bastasse il 12° si mette seduto – in un attimo, all’unisono – segnale di Peppe e Alteo e su, come schegge, in aria a fare il verso delle papere! Spettacolo dentro lo spettacolo! La tribuna applaude.

La cinquina rossoblu si chiude così come era iniziata, ovvero con canti a favore dei diffidati. Stavolta però se ne scandiscono i nomi, a chiare lettere. Giorgio, Marco, Mauro, il ruggito della Nord è dedicato a voi.
Il Tempio del Tifo resta “in piedi”, guai a profanarlo…“non sarà una diffida a fermare la nostra fede!”.