Il pubblico rossoblù (venduti ufficialmente 4.300 biglietti, ma i presenti erano molto di più in quanto, incredibilmente, la dotazione di biglietti è terminata in Curva mentre moltissimi sono stati fatti entrare gratis ai Distinti perché la coda era lunghissima), ha reagito violentemente alle decisioni dell’arbitro Velotto, che ha fischiato un rigore che forse neanche lui saprebbe spiegare, e soprattutto al gesto provocatorio di Frau, non nuovo a queste trovate (accadde anche a Viterbo). Dopo il 2-2 qualche tifoso ha provato ad invadere il campo di gioco, ma la situazione era tutto sommato sotto controllo fino al triplo fischio finale di Velotto, anticipato di circa quattro minuti (anche qui Velotto ha dimostrato poca personalità, anticipando la fine per paura di violenze del pubblico in quel momento ancora limitate).

Dopo la fine della partita alcuni tifosi della Samb sono entrati in campo, e la situazione è degenerata poi. Un migliaio di supporter della Samb hanno forzato i cordoni della polizia e hanno tentato di raggiungere gli spogliatoi dalle diverse entrate disponibili. La polizia ha reagito alla pressione con alcune cariche, effettuate all’interno del recinto dello stadio, ma anche fuori dai cancelli si sono registrati degli scontri.

L’arbitro ha lasciato lo stadio scortato da un blindato attorno alle 18:30, così come i giocatori e i dirigenti della Viterbese, anch’essi scortati.

Qualcuno temeva che l’arbitro avesse sospeso la partita, ma in base alle testimonianze di Nazzareno Marchionni, segretario della Samb, l’arbitro avrebbe chiuso la partita al 91’ minuto, nonostante avesse vistosamente segnato cinque minuti di recupero. Il rischio per la Samb, tuttavia, è quello di una squalifica del campo.

Vullo, in sala stampa, ha voluto esordire proprio in riferimento alla tensione che si è originata nel finale: “Dobbiamo tenere calmo il pubblico a fronte di questa situazione. Capisco che è una tifoseria esasperata da tanti anni di sofferenza, ma dobbiamo essere calmi ed essere sereni. Sia chiaro, non voglio rimproverare il pubblico, ma noi addetti ai lavori abbiamo il dovere di dirlo. Questo è un pubblico calorosissimo che merita di più.�?